La Corte costituzionale tedesca smonta l’escamotage utilizzato per gonfiare il bilancio federale, obbligando il governo Scholz a rifare i conti dei soldi a sua disposizione. Secondo i giudici supremi di Karlsruhe i 60 miliardi inutilizzati del vecchio fondo per la lotta alla pandemia non possono in alcun modo essere trasferiti al nuovo pacchetto per il Clima (Ktf), come invece ha fatto la Coalizione Semaforo infischiandosene dei ripetuti avvertimenti della maggioranza dei giuristi.

Una doccia fredda soprattutto per il vicecancelliere Robert Habeck, co-leader dei Verdi e ministro dell’Economia, artefice del piano di «riallocazione temporanea» dei miliardi che dovevano servire a combattere gli effetti del Covid-19 e invece sono stati dirottati nel Ktf, il fondo straordinario separato dal budget ordinario destinato a coprire le misure per la protezione del clima: dai finanziamenti per la ricerca e sviluppo delle nuove tecnologie sostenibili fino alla sostituzione degli impianti di riscaldamento obsoleti. Ora il cancelliere Olaf Scholz sarà costretto a trovare i 60 miliardi sottratti alla svolta ecologica (su uno stanziamento totale di 200 miliardi) tra le voci del normale portafoglio federale e rimanendo entro il recinto che gli impone di limitare il debito pubblico allo 0,35% del Pil.

Prima della clamorosa lavata di capo al governo da parte dei giudici di Karlsruhe, che hanno bollato il trucco contabile come «incostituzionale», aveva storto il naso la Corte dei Conti denunciando «l’assenza di una giustificazione adeguata per l’appropriazione indebita dei soldi destinati a combattere la pandemia». Scontate le critiche dell’opposizione che adesso canta vittoria. «Se si fosse consentito al governo di continuare con questa pratica, ogni ministro delle Finanze avrebbe potuto in futuro accumulare i fondi creati con debiti illimitati nell’anno di crisi per poi utilizzare il denaro per scopi completamente diversi in anni successivi» chiosa il deputato democristiano Mathias Middelberg.

Ha gioco facile sulla giustificazione del segretario del bilancio del governo, Werner Gatzer, secondo il quale «gli investimenti per il clima potrebbero effettivamente fungere da catalizzatore per la ripresa economica post-pandemica». Troppo poco per poter chiudere un occhio sul dirottamento di soldi che peraltro aveva preoccupato lo stesso Habeck. In vista della più che probabile sentenza negativa della Corte di Karlsruhe il numero due del governo confessava: «Una simile decisione colpirebbe duramente la Germania dal punto di vista economico togliendole da sotto i piedi il tappeto su cui stiamo cercando di stabilizzarla».

Comunque Scholz intende approvare il bilancio 2024 il prossimo 1 dicembre. «E i soldi per la svolta climatica ci saranno» assicura il leader socialdemocratico.