Cultura

La casa dove alberga il battito della vita

La casa dove alberga il battito della vitaChristian Boltanski, Gli archivi del cuore

PER TERRA E PER MARE Viaggio sull’isola di Teshima fra gli «Archivi del cuore» di Christian Boltanski

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 17 agosto 2016

C’è un’isola in mezzo al mare del Giappone dove chi va non incontra nessuno, ma può fare una esperienza sconvolgente, se sa porsi all’ascolto e accettare la deprivazione degli altri sensi. È Teshima, piccola lingua di terra che conta su un diametro di soli venti chilometri. Al centro ha una montagna, Dan Yama, intorno è abitata da una natura rigogliosa. Chissà per quale motivo, questa isola lillipuziana è stata scelta dagli artisti. È lì che Ryue Nishizawa e Rei Naito hanno dato vita al loro «museo vuoto» che apre un oblò sulla natura circostante e più che una «visita culturale» è una immersione in se stessi; ed è sempre lì che il francese Christian Boltanski ha trovato casa per il suo preziosissimo «catalogo vivente».

In un basso edificio di legno, nascosto fra cespugli e a pochi passi dalla bianca spiaggia, ci sono le stanze degli Archivi del Cuore: una specie di scrigno dove dimorano i battiti del cuore registrati in ogni parte del mondo, un’operazione sciamanica e sentimentale che Boltanski ha cominciato nel 2008. Così, quella casetta scura, che non interrompe il panorama ma ci si inserisce con grande agio, ci si può disconnettere dai dispositivi elettronici (non esiste wi-fi) ed entrare in un’altra dimensione, tornare a far parte della comunità umana, ascoltando i battiti che segnano il procedere della vita altrui o registrando il proprio, per lasciarlo a futura memoria.

Dentro, le pareti sono nere: in quell’ambiente che lancia improvvisi lampi di luce, il visitatore viene avvolto come fosse dentro un’arteria e poi un suono amplificato del ritmo del cuore sbaraglia ogni altro rumore. Fuori, c’è solo la risacca delle onde e il fruscio del vento tra le fronde degli alberi. Emigrato nel mezzo del Pacifico nel 2010, quel progetto è un immenso archivio che resiste alla dispersione. «Qualche battito registrato appartiene a persone ormai morte, eppure si avverte ancora la loro presenza: è un po’ come leggere l’inizio di un libro per scoprire la sua trama», dice l’artista. E l’isola di Teshima, nel tempo, ha cambiato i suoi connotati: è divenuta mèta privilegiata di un pellegrinaggio della nostalgia e del ricordo.

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Le altre pagine uscite nella serie Per terra e per mare

1 – Iain Chambers, La schiavitù galleggiante

2 – Marco Bascetta, Il naufrago testimone

3 – Giuliana Misserville, Liquide sponde di piacere

4 – Angelo Arioli, Un miraggio all’orizzonte

5 – Laura Fortini, Un apprendistato di lotta e grazia

6 – Michela Pasquali, I giardini fluttuanti

7 – Andrea Capocci, Il business genealogico

8 – Tommaso Ariemma, La tentazione dell’isola assoluta

9 – Tiziana Migliore, Comunita di folli alla deriva

10 – Simone Pieranni, A cena con la Setta

11 – Federico Condello, Il disorientamento di Ulisse

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