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La carovana distribuisce aiuti in una Mykolaiv spettrale

La carovana distribuisce aiuti in una Mykolaiv spettraleMykolaiv, la carovana Stop the war now – Aleandro Biagianti

Stop The War Now L'arrivo dopo due mesi di assedio in una città fatta solo di donne, bambini e anziani

Pubblicato più di un anno faEdizione del 4 aprile 2023

Immaginate di restare senza acqua né corrente elettrica, non potete cucinare, non funziona internet e dopo pochi giorni neanche telefonare perché non riuscite più a ricaricare i telefoni. Ogni tanto dovete scappare in cantina, all’inizio alcune ore, poi la notte e da ultimo tutto il giorno. C’è puzza, state in una stanza con letti ammassati, con altre persone che non conoscete e uscite solo in alcuni momenti per procurarvi cibo. La vostra azienda è chiusa, non potete lavorare e non ricevete lo stipendio, lo Stato cerca di farvi avere qualche sussidio, ma non basta.

Questo è quello che hanno passato per mesi gli abitanti di Mykolaiv. Oggi anche se non ci sono bombardamenti da circa due mesi la città sembra spettrale, pochissimi veicoli in circolazione, poche persone, tutta vuota e grigia, sembra disabitata. Una città fatta solo di donne, bambini e anziani. Qui i partecipanti della carovana “Stop the war now” sono stati accolti dall’associazione Youth of Ukraine e Maxim Kovalenko li ha accompagnati a distribuire gli aiuti trasportati in una zona periferica della città. Ma prima di tutto ha chiesto al gruppo di 150 italiani di cantare Felicità, Knockin’ On Heaven’s Door, Nich yaka misyachna, qualsiasi canzone «per farci vivere dopo mesi di assedio un piccolo momento di serenità».

Immaginate.

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