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«Notizie false» nel dibattito tv, Macron denuncia Le Pen

«Notizie false» nel dibattito tv, Macron denuncia Le Pen

Francia/presidenziali Aperta un'inchiesta dopo le accuse - senza prove - di Le Pen su un presunto «conto offshore» dell'avversario. France Insoumise minaccia di denunciare il Pcf per le legislative. Clima deleterio a due giorni dal voto. Il naufragio del dibattito tv. Obama sostiene Macron

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 5 maggio 2017

La giustizia francese ha aperto ieri un’inchiesta in seguito alla denuncia presentata da Emmanuel Macron, per «diffusione di false notizie» e «falso», contro un «tentativo di destabilizzazione». È la conseguenza della sequenza finale del violento e brutto scontro tra i due candidati in tv di giovedì sera: dopo due ore e mezzo di aggressioni e insulti, Marine Le Pen, sul finire del «dibattito», ha fatto cadere un sospetto, in forma dubitativa, «spero che non verrà fuori, tra qualche giorno o qualche settimana, che lei ha un conto offshore alle Bahamas». Ieri mattina, Marine Le Pen ha ammesso: «Se avessi le prove, l’avrei detto in diretta». L’attacco era premeditato, sospettano a En Marche!, perché mentre Le Pen faceva la sua uscita in tv, sulle reti sociali è cominciata un’offensiva mirata contro Macron, con allusioni al «conto».

SU 4CHAT un «anonimo» ha persino messo in rete un «documento», con una firma palesemente falsa di Macron, sull’apertura di un conto in un paradiso fiscale. Sul presunto «conto» di Macron erano già state messe in giro varie informazioni, mai provate. Dietro potrebbero esserci delle fonti russe, sospettano a En Marche! (il Fronte nazionale ha legami con banche russe e Putin è l’unico dirigente straniero che ha ricevuto Marine Le Pen durante la campagna).
Il «conto» è solo l’ultimo veleno sparso da Marine Le Pen nel «dibattito», che non è stato tale, perché soffocato da insulti, aggressività e, soprattutto, false informazioni da parte di Marine Le Pen, che si è mostrata particolarmente incompetente, soprattutto sulle questioni economiche (l’uscita dall’euro resta nel vago, con riferimenti errati al ruolo che ha avuto l’ecu). È «il vero volto dell’estrema destra», ha commentato l’ex primo ministro, Manuel Valls. A destra, Alain Juppé ha parlato di «dibattito deplorevole» per colpa di Marine Le Pen, «confusa, aggressiva, sarcastica». Jean-Marie Le Pen ha giudicato che la figlia «non ha preso quota».

IERI, MACRON ha ricevuto il sostegno di Obama. In un video, l’ex presidente Usa ha sottolineato i «valori progressisti» e la «speranza» che rappresenta Macron. Appoggiano esplicitamente Macron anche i dirigenti di tre religioni in un testo comune, il rabbino Haïm Korsia, il pastore protestante François Clavairoly e il presidente del Consiglio francese del culto musulmano, Anouar Kbibech. Invece la chiesa cattolica conferma di non voler prendere «partito».

I SEGUACI DI LE PEN ieri hanno ancora insistito sui presunti legami di Macron con l’Uoif, l’Unione delle organizzazioni islamiche di Francia (considerata vicina ai Fratelli musulmani): «Chi può dire che Macron abbia risposto a tutte le domande?» si è chiesto il sindaco di Béziers, il «marinista» Robert Ménard, sull’Uoif, per esempio, «alla vigilia del voto non vuole mettersi contro una parte della comunità musulmana» ha insinuato, riprendendo l’accusa del Fronte nazionale, che vede Macron come il candidato del «comunitarismo» (in tv Macron ha negato di conoscere i dirigenti di questa organizzazione). In occasione della sua visita a un’impresa di trasporti a Dol-de-Bretagne, Le Pen è stata accolta con un lancio di uova. Macron ha scelto invece Albi per il suo comizio, ha incontrato gli operai e gli è andata meglio che alla Whirlpool di Amiens. «Sono i politici che portano il Fn al potere», «la faremo fuori con le ordinanze» gli hanno urlato i sindacalisti.

Per la serata elettorale di domenica la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo (Ps) ha negato a Macron gli Champs de Mars, il parco sotto la Tour Eiffel, perché «lunedì arriva il Cio» per valutare la candidatura per le Olimpiadi 2024 e «non vorrei che il prato fosse rovinato». In caso di vittoria ol candidato di «En Marche!» andrà a festeggiare davanti alla Pyramid del Louvre.

CHI HA PERSO le presidenziali adesso prepara la rivincita alle legislative. La tensione è al massimo. Ieri, c’è stato uno scontro violento a sinistra. France Insoumise ha minacciato di ricorrere alla giustizia, per «denunciare» il Pcf, sulla carta alleato: «Il Pcf cerca di seminare confusione presso gli elettori che hanno votato per il candidato della France Insoumise, facendo credere che i candidati comunisti alle legislative abbiano il sostegno di Jean-Luc Mélenchon, non è così, i soli che hanno il sostegno sono quelli designati da France Insoumise». Serata anti-Fn, ieri, a place de la République.

 

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