Sarà Alessandra Todde a correre per la presidenza della Regione Sardegna come candidata della coalizione che terrà insieme centrosinistra e M5S nelle elezioni del prossimo febbraio. A scegliere il nome della vice segretaria nazionale del partito di Giuseppe Conte è stato il tavolo del campo largo riunito ieri pomeriggio a Cagliari nella sede del Pd. Tredici delle quindici sigle presenti, con in testa Pd e M5S, hanno detto sì. I Progressisti di Massimo Zedda hanno chiesto due giorni di tempo: per dire sì o no a Todde devono prima riunire la loro direzione. Due no alla parlamentare pentastellata sono invece arrivati da +Europa e dagli indipendentisti di Liberu. E poi, dentro il Pd, resta l’incognita Renato Soru.

Non è stata una scelta facile. Todde è stata proposta ieri al tavolo del campo largo dal senatore M5S Ettore Licheri. Immediatamente a seguire il sì del leader regionale del Pd, Piero Comandini. Dietro l’accordo su Todde il quadro delle non semplici trattative tra Elly Schlein e Conte sulle regionali che il prossimo anno si svolgeranno, oltre che in Sardegna, in Abruzzo, Basilicata, Piemonte e Umbria. Su Todde alcune componenti del centrosinistra hanno fatto resistenza sino all’ultimo. Dentro il Pd Soru, presidente della Sardegna dal 2004 al 2009, più che il nome di Todde ha criticato il metodo scelto per arrivarci. Il patron di Tiscali, che si è autoproposto alla guida della coalizione, vorrebbe che il candidato presidente venisse scelto con le primarie. Per i gazebo hanno insistito anche i Progressisti e Liberu. Zedda ha chiesto che con quello di Todde fossero presentati agli elettori anche i nomi dello stesso Soru e di Graziano Milia, civico di centrosinistra attualmente sindaco di Quartu. Il leader dei Progressisti si è poi proposto come candidato del centrosinistra alle comunali di Cagliari, che si terranno poco dopo le regionali. E anche Sassari, la seconda città della Sardegna, in primavera sceglierà il nuovo sindaco. Inevitabile che le comunali entrassero come elemento importante nella trattativa per le regionali. Ora che la candidata alla regione è Todde e non un esponente Dem, non è improbabile che per la carica di sindaco di Cagliari chieda di misurarsi un esponente del partito di Schlein. Se così fosse, sarebbe conflitto aperto tra Pd e Progressisti.

A supportare Comandini sono stati invece l’Alleanza Rosso Verde, Sardegna Futura e diverse formazioni civiche e di movimento. L’Alleanza Rosso Verde comprende esponenti di liste civiche di sinistra e di centrosinistra attive nelle maggiori realtà urbane dell’isola e alcuni dirigenti che per la nuova formazione hanno lasciato i Progressisti. Di Sardegna Futura fanno parte militanti e quadri regionali di Sinistra italiana che hanno rotto con il partito di Nicola Fratoianni non condividendo l’alleanza che Si ha stretto lo scorso anno alle politiche con il Pd di Letta. Dopo una scissione di fatto, Sinistra italiana in Sardegna è debolissima. La sua area politica è in parte rappresentata dai Progressisti, una esponente dei quali, Francesca Ghirra, si è presentata nelle liste dell’Alleanza Verdi Sinistra alle politiche dello scorso hanno ed è stata eletta alla Camera.
Ora che Todde è stata scelta, bisognerà vedere come reagiranno Zedda e Soru. Rientreranno nei ranghi oppure, come hanno ventilato nei giorni scorsi, usciranno dalla coalizione? Lo si vedrà a breve. Domani c’è la direzione dei progressisti. Per sabato Soru ha annunciato una convention della sua area a Cagliari.