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Kiev bersaglia la Crimea dal cielo, ma a terra va peggio

Kiev bersaglia la Crimea dal cielo, ma a terra va peggioGli effetti dell’attacco russo che ha colpito ieri Pokrovsk, in Donetsk, provocando 11 morti – Ansa

Ucraina Difese russe vulnerabili, colpita la base di Saki. Il Cremlino punta a riprendersi Kupiansk

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 7 gennaio 2024

Il presidente Zelensky lo aveva detto: «La Crimea diventerà il fulcro della guerra nel 2024». Gli attacchi ucraini di ieri alla base dell’aeronautica militare di Saki, nella parte occidentale della penisola, sarebbero «solo un assaggio» di quanto Kiev ha in serbo per i nemici in quell’area. Ma nell’attesa dei prossimi colpi, il comandante in capo dell’aviazione ucraina, Nikolai Oleshchuk, elogia i «piloti dell’aviazione ucraina» che avrebbero «colpito tutti gli obiettivi».

L’aeroporto militare di Saki si trova nei pressi di Novofedorovka ed è la base operativa del 43° reggimento dell’aviazione russa, un reparto che opera in appoggio alle truppe d’occupazione nei territori costieri dell’Ucraina meridionale. Secondo fonti ucraine nella base sono di stanza bombardieri Su-24 e caccia Su-30, i velivoli che permettono alle truppe russe a terra di avere copertura aerea ed effettuano le incursioni sulle basi militari e le città nemiche.

RESTA ANCORA DA SPIEGARE, e i migliori analisti militari si cimentano in questo compito quantomai arduo da quasi due anni, come sia possibile che i porti e gli aeroporti militari russi in Crimea e siano così vulnerabili. Soprattutto se si considera che in quanto a potenza aerea Kiev non ha grandi risorse. Ma dato che non è il primo attacco devastante portato a segno dall’aeronautica ucraina, si pensi alla nave da sbarco Novocherkassk colpita il giorno di Natale, non si possono che riconoscere delle falle palesi nell’organizzazione della difesa da parte dei generali del Cremlino.

L’elemento sorpresa può essere valido una tantum, non una volta al mese. Da Mosca hanno provato a minimizzare, affermando di aver abbattuto 4 missili ucraini diretti verso la Crimea. Ma, alcuni testimoni citati dall’agenzia russa Ria novosti, parlerebbero di «forti esplosioni» udite nella notte. Si tratta del secondo attacco nella penisola controllata dai russi dal 2014, dopo che il 4 gennaio diverse esplosioni avevano colpito la capitale regionale, Sebastopoli, e la città di Jevpatoria.

SE LA CRIMEA FA NOTIZIA e genera entusiasmo nei palazzi di Kiev, la situazione sulla terraferma è molto peggiore. «Le forze russe potrebbero intensificare i loro sforzi per una nuova offensiva nelle prossime settimane e tentare di riconquistare Kupiansk». A scriverlo è l’Istituto per gli studi sulla Guerra, un centro studi Usa, che non ha di certo posizioni definibili filo-russe. «La presa di quelle città probabilmente costringerebbe le forze ucraine ad abbandonare la sponda orientale del fiume Oskil nell’oblast di Kharkiv e creerebbe le condizioni per future operazioni offensive russe lungo la linea Kupyansk-Svatove-Kreminna».

Tradotto: le forze russe tenteranno di riconquistare il terreno che occupavano prima della controffensiva autunnale ucraina del 2022 e completare così l’occupazione del Donetsk. Proprio in Donetsk ieri ci sarebbero stati almeno 11 morti, tra cui 5 bambini, a causa di un attacco russo sulla cittadina di Pokrovsk. Lo ha dichiarato il governatore ucraino locale, Vadim Filanchkine, su Telegram, dopo che in mattinata si erano diffuse notizie di un nuovo bombardamento russo a pochi chilometri dall’attuale linea del fronte orientale.

E INTANTO DA KIEV il consigliere del presidente Zelensky, Mykhailo Podolyak, accusa: «La maschera è caduta, la Federazione Russa ha colpito per la prima volta il territorio dell’Ucraina con missili ricevuti dalla Corea del Nord». I paesi della Nato non si sono ancora sbilanciati ma diverse indiscrezioni sembrano confermare la tesi ucraina secondo cui il dittatore Kim Jong-un abbia stretto un accordo con Vladimir Putin per la fornitura di armamenti.

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