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Kaczynski cede, presidenziali rinviate in estate

Kaczynski cede, presidenziali rinviate in estateIl leader del PiS, Jarosław Kaczynski – LaPresse

Polonia Accordo tra il leader della destra populista del PiS e l'alleato alle camere Jarosław Gowin: si voterà tra luglio e agosto per corrispondenza. Le opposizioni festeggiano, ma gli ultimi mesi hanno visto un aumento dell'autoritarismo del partito di governo

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 8 maggio 2020

I polacchi dovranno aspettare l’estate per scegliere il loro nuovo presidente ma senza doversi recare di persona alle urne. Jarosław Kaczynski, leader della destra populista di Diritto e giustizia (PiS), aveva spinto fino all’ultimo per far svolgere le elezioni a distanza questa domenica.

Alla fine il numero uno del partito al governo ha ceduto alla volontà di Jarosław Gowin della formazione conservatrice Porozumienie (Accordo) alleato del PiS alle camere. L’accordo tra i due era stato annunciato in modo rocambolesco nella tarda serata di mercoledì poco dopo il dibattito tv organizzato dalla televisione pubblica filo-PiS TVP a cui hanno preso parte i dieci candidati in corsa per un incarico al Palazzo del Belweder.

In cambio del rinvio della tornata elettorale che si svolgerà molto probabilmente a luglio o al più tardi ad agosto, ieri Gowin e gli altri deputati di Porozumienie hanno votato al Sejm, la camera bassa del parlamento polacco, in favore di un provvedimento per organizzare le elezioni interamente per corrispondenza.

È passato meno di un mese da quando Gowin aveva puntato i piedi contro il piano di Kaczynski di andare a ogni costo alle urne il 10 maggio nonostante i gravi rischi sanitari connessi in questo momento alle operazioni di voto. Nelle ultime settimane il PiS ha dato prova di autoritarismo scavalcando le prerogative della Commissione elettorale nazionale (Pkw) fermamente contraria alla svolgimento delle elezioni con il numero di contagiati da Covid-19 in Polonia che si appresta a superare quota 15mila.

Nonostante il parere contrario della Pkw e la minaccia di boicottare le elezioni da parte di candidati, partiti e numerosi cittadini, il PiS è andato avanti nel suo progetto stampando le schede elettorali per conto proprio e delegando di fatto ogni questione organizzativa a Poczta Polska (le poste, ndr). Tra i tanti dubbi anche quelli legati alla gestione delle procedure elettorali per i cittadini che si trovano adesso in quarantena e i polacchi residenti all’estero. Per queste ragioni Gowin si è dimesso dall’incarico di vice-premier minacciando di ritirare il suo sostegno al PiS.

Nonostante l’inciucio tra i due Jarosław, i parlamentari dell’alleanza liberale di Coalizione Civica (Ko) hanno sperato fino all’ultimo che i 18 deputati di Porozumienie potessero voltare le spalle al PiS facendogli perdere la maggioranza al Sejm: «Il rinvio delle elezioni è un successo della nostra coalizione che ha sostenuto fin dall’inizio l’impossibilità di garantirne in modo democratico e sicuro lo svolgimento a maggio», ha twittato Katarzyna Lubnauer, leader del partito liberale Nowoczesna (Moderna).

«Kaczynski insieme al suo fedele servitore Gowin muovono come pedine su uno scacchiere il presidente del Sejm, quello della repubblica e molte altre istituzioni di questo paese», ha dichiarato invece Robert Biedron, candidato alla presidenza della sinistra progressista Wiosna (Primavera). Biedron ha definito il caos politico che attraversa la Polonia nell’ultimo periodo «la più grande crisi che il paese abbia vissuto dopo il 1989» e chiede l’apertura di una commissione di inchiesta.

In questo momento non c’è molto da festeggiare per l’opposizione e i candidati indipendenti. Eppure questo rinvio offre una boccata di ossigeno agli sfidanti di Duda. Almeno nei prossimi mesi i candidati alle presidenziali potranno riorganizzare una campagna elettorale meno condizionata dalle restrizioni per l’emergenza da Covid-19 attualmente in vigore a Varsavia.

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