Alias

John Carlos, perché correre in Messico

Tommie Smith e John Carlos nella Hall of Fame UsaTommie Smith e John Carlos nella Hall of Fame Usa

Pagine di sport Sono passati cinquantacinque anni dal 16 ottobre 1968, quando Smith e Carlos coi piedi scalzi, simbolo della povertà e della schiavitù, e a capo chino, alzarono il pugno chiuso alle note dell’inno americano, rifiutando di celebrare una bandiera basata sull’oppressione e lo sfruttamento: esce in italiano l'«Autobiografia di una leggenda», scritta da John Carlos, edita da DeriveApprodi

Pubblicato 7 mesi faEdizione del 17 febbraio 2024
Due pugni chiusi guantati di nero in alto verso il cielo. Foto simbolica del XX secolo, quando sembrava che il sogno dell’uguaglianza fosse a portata di mano. L’immagine indelebile del podio olimpico dei 200 metri, il gesto di ribellione di Tommie Smith e John Carlos, due atleti afroamericani che si richiamano alle Pantere Nere e alle lotte urbane razziali in quelle Olimpiadi di Mexico City del 1968, anno segnato dell’assassinio di Martin Luther King, di Bob Kennedy e dalla strage degli studenti messicani in rivolta a Piazza delle Tre Culture dieci giorni prima. La loro azione nonviolenta alla premiazione (Smith...
Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi