La visita a sorpresa della first lady Jill Biden in Ucraina, dove ha incontrato l’omologa Olena Zelenska, è servita per sottolineare l’impegno Usa verso Kiev e ricordare che questo impegno durerà anche dopo la guerra.

Non è la prima volta che una first lady gioca un ruolo importante su una questione delicata di politica internazionale. È la prima volta, però, che questo passo viene fatto da Jill Biden, che ha sempre preferito un basso profilo. Questa visita le ha permesso di condurre il tipo di diplomazia personale che contraddistingue l’approccio del marito.

L’INCONTRO della first lady Usa con la sua omologa ucraina è avvenuto durante la visita di quattro giorni in Europa orientale. Jill Biden è l’ultima rappresentante Usa di alto profilo e il primo membro della famiglia del presidente a essere andato in Ucraina nelle scorse settimane, dopo il segretario di Stato Antony Blinken, quello alla Difesa Lloyd Austin e la presidente della Camera Nancy Pelosi.

È la prima volta che una first lady degli Stati uniti va in una zona di guerra dalla visita segreta di 10 ore di Laura Bush in Afghanistan, nel 2008.

LA MOSSA ARRIVA in un momento in cui l’apprezzamento verso il presidente Usa è ai minimi storici: secondo l’ultimo sondaggio della Cnn otto adulti su 10 affermano che il governo non fa abbastanza per frenare l’inflazione e credono che le politiche di Biden abbiano danneggiato l’economia.

Da agosto 2021 i tassi di inflazione sono aumentati drasticamente, al di fuori del normale intervallo compreso tra il 2% e il 4%. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato dell’8,5%, numeri che non si vedevano dal 1981. S

e i posti di lavoro abbondano e la disoccupazione è tornata ai minimi pre-pandemia, il sentimento è di scoraggiamento: la maggior parte dei salari non sta al passo dell’inflazione.

AD ABBASSARE ulteriormente lo spirito dei cittadini Usa, è il problema della scarsa disponibilità di prodotti o la loro completa mancanza, problema cruciale quanto l’aumento dei prezzi.

L’ultima volta che gli americani hanno sperimentato questo fenomeno è stato negli anni ’70, ma a quei tempi interessava solo la benzina: oggi americani a vari livelli di reddito stanno riscontrando carenze in una gamma molto più ampia di prodotti.

La causa principale va ricercata negli effetti della pandemia e la nuova guerra in Ucraina non fa altro che remare nella stessa direzione; ogni volta che Biden ricorda che «difendere la democrazia in Ucraina non è indolore per i cittadini americani» parla proprio del problema della scarsità o dell’irreperibilità dei prodotti e dell’aumento incontrollato dei prezzi al consumo.

GLI AUMENTI sono particolarmente rapidi per alcune categorie, come carne, auto e trasporti, e hanno un impatto più forte su chi vive in zone rurali, dove anche le commissioni di routine richiedono spostamenti in auto e dove c’è un consumo di carne più alto rispetto alle aree urbane.

Aree rurali che rappresentano una buona fetta della base di Donald Trump: l’aumento dell’inflazione, unito alla scarsità dei prodotti, non fa altro che accrescere lo scontento verso un presidente che non hanno votato.

La visita a sorpresa della first lady aveva anche lo scopo di ricordare a questa fascia di popolazione che la difesa dell’indipendenza Ucraina da parte degli Stati uniti è una delle ragioni dei loro problemi.