Sempre più insostenibile la situazione all’Istat. Ieri i lavoratori hanno deciso di occupare la presidenza della sede nazionale al Roma contro la gestione del presidente Blangiardo e del governo.

«L’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Istat, riunita presso l’Aula Magna di via Balbo 16 ha deciso di occupare l’Ufficio della presidenza fino alle ore 15 – recita il comunicato dei lavoratori – . Attraverso tale gesto, della cui serietà sono ben cosci, lavoratrici e lavoratori hanno affermato la propria determinazione nel far cessare lo stillicidio di decisioni dell’amministrazione unilaterali, arbitrarie e punitive nei confronti del personale, prive di fondamento logico e spesso anche giuridico (obblighi di contrattazione violati). Il ritiro della recente delibera che ingessa il lavoro agile è condizione preliminare per il ritorno a una dialettica normale in Istituto».

La protesta dei lavoratori va avanti da mesi con scioperi e presidi a partire da quelli contro il progetto di esternalizzazione dei servizi informatici con la costituzione della cosiddetta 3I che unirebbe Istat, Insp e Inail.

«La lista dei provvedimenti privi di costrutto dei vertici dell’Istituto è lunghissima – continua il comunicato – e la questione del lavoro agile costituisce solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso: dalle manovre in corso per garantire a Blangiardo un rinnovo del mandato (questa volta a pagamento, benintesi!) all’esternalizzazione dell’Informatica; dallo stato di sofferenza dell’istituto per carenza di personale alla moltiplicazione delle posizioni dirigenziali prive di personale operativo; dalle indennità accessorie più basse di tutto il comparto al mancato pagamento degli arretrati salariali di un contratto nato già scaduto; dall’annullamento (da oggi a domani, senza preavviso alcuno) del telelavoro alla penalizzazione dei genitori di bambini piccoli (alla faccia del dare una mano alla natalità)», continua la nota.

La redazione consiglia:
Norma ad hoc per il pensionato Blangiardo, ma solo per «gli incarichi di vertice presso gli enti, istituti o aziende di carattere nazionale, di competenza dell’amministrazione statale, conferiti da organi costituzionali». Si tratta di una norma ad hoc per riconfermare e stipendiare il 74enne Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat dal 2019, nominato già 70enne dal governo Conte I per volere della Lega (ma con il beneplacito del M5s), il cui mandato è formalmente scaduto il 3 febbraio.

L’assemblea si è riconvocata per oggi alle ore 10 a via Depretis 74b – per proseguire la lotta con azioni altrettanto pacifiche e incisive. L’appello dell’assemblea e delle organizzazioni sindacali tutte a lavoratrici e lavoratori è ad essere presenti per far capire a questa nostra dirigenza aliena e arrogante che chi lavora merita rispetto, e l’Italia è ancora una Repubblica, democratica, fondata sul lavoro».