Ci avevano già provato nel decreto Milleproroghe. Ora sembrano riuscirci nel nuovo decreto Pnrr. La destra che aveva promesso di «cancellare la riforma Fornero» ha come priorità dare un lauto stipendio ai pensionati. Non ai 4,3 milioni a cui il governo ha tagliato la sacrosanta rivalutazione, quelli che prendono meno di 1.700 euro netti al mese. No, la norma è fatta solo per «gli incarichi di vertice presso gli enti, istituti o aziende di carattere nazionale, di competenza dell’amministrazione statale, conferiti da organi costituzionali», come recita la bozza anticipata dal Sole24Ore.

Si tratta della ristretta cerchia di grand commis vicini alla destra, a partire dal presidente dell’Istat, il 74enne Gian Carlo Blangiardo. Anche se non si esclude un blitz sull’Inps per il 72enne Alberto Brambilla, ideatore di Quota 100, per sostituire Pasquale Tridico.

L’inamissibilità decretata da parte del Senato durante l’approvazione del Milleproroghe, questa volta verrebbe superata legando la norma al Piano nazionale di ripresa e resilienza e dunque, ma solo temporaneamente, fissando la scadenza al 2026.

Si andrebbe a modificare la legge Madia che prevede come i pensionati possono prestare servizio ai vertici della Pa solo con incarichi gratuiti.

Blangiardo è presidente dell’Istat dal 2019, nominato già 70enne dal governo Conte I per volere della Lega (ma con il beneplacito del M5s). Raggiunti i limiti di età, non ha potuto che andare in pensione ma ha continuato a guidare l’Istituto nazionale di statistica ai sensi della legge Madia: niente stipendio ma lauti rimborsi spese, come messo in evidenza dalla Corte dei Conti che nel 2019 criticava le spese per l’alloggio a Roma, mentre la voce di bilancio «Spese per la presidenza dell’Istat» passo dai 30.425 euro del 2019 ai 233.804 del 2020, primo suo anno di dirigenza.
L’incarico quadriennale di Blangiardo è scaduto formalmente il 3 febbraio scorso. La prorogatio massima è di 45 giorni e dunque entro metà marzo bisogna agire. Ecco spiegata la fretta del goveno Meloni e della Lega.

Blangiardo, pensionato anche come professore di demografia all’università Bicocca di Milano, è conosciuto per le posizioni antiabortiste. Un profilo perfetto per le indicazioni sulle libertà civili portate avanti da Meloni.

La patata bollente è comunque di competenza del ministro della Paolo Zangrillo, in teoria in quota Forza Italia. Vedremo come si comporterà.