Frana di Ischia e dissesto idrogeologico sono stati i temi del question time ieri alla Camera del ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin. L’aula ha osservato un minuto di silenzio per le otto vittime di Casamicciola (mentre si cercano ancora i corpi dei quattro dispersi), oggi sarà il ministro della Protezione civile Musumeci a presentare la sua informativa mentre il Consiglio dei ministri varerà i primi aiuti per Casamicciola e Lacco Ameno.

«IL 49% DEL TERRITORIO di Ischia è classificato a pericolosità elevata e molto elevata per frane nei Piani di assetto idrogeologico, oltre 13mila gli abitanti di aree a maggiore pericolosità – ha spiegato il ministro -. Per la messa in sicurezza della zona costiera, per la riduzione dell’erosione e la stabilizzazione dei versanti nel comune di Casamicciola sono stati stanziati 12 anni fa dal ministero dell’Ambiente 3 milioni e 100mila euro ma gli interventi risultano ancora in fase di progettazione. L’intensa e non sempre programmata urbanizzazione di estese aree dell’isola ha comportato l’innalzamento del livello di rischio al massimo grado». A questi fondi, ma Pichetto non lo riporta, andrebbero sommati i due milioni e mezzo, mai spesi, stanziati nel 2021 dal Viminale per la mitigazione del rischio idrogeologico.

PROGRAMMAZIONE, il ministro riserva una stoccata al governatore De Luca: «Il Piano degli interventi di mitigazione di rischio relativo al 2022 è in via di definizione: 139 interventi per oltre 350 milioni, non si ravvisano proposte della regione Campania ricadenti nei comuni d’Ischia». Italia viva con Maria Elena Boschi ha insistito sul ripristino della struttura di missione Italia sicura (cavallo di battaglia di Renzi) ma è arrivato lo stop dal governo (e l’ex ministro 5S Costa ha ricordato «bloccava e burocratizzava in media di un anno ogni carteggio»).

SINISTRA E VERDI hanno chiesto al governo di dire un no chiaro a nuovi condoni. «Ci impegniamo all’approvazione e all’attuazione del Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico – la replica del ministro -. Mi sembra evidente l’impossibilità di avallare le misure che andrebbero a minare la capacità di aumentare la sicurezza del nostro territorio. L’ultimo Cdm si è impegnato nell’adozione entro fine anno del Piano che avrà nella lotta al dissesto idrogeologico un suo punto fermo». E ancora: «Nella legge di bilancio è previsto un fondo per il contrasto al consumo di suolo con una dotazione di 160 milioni. Reperiremo risorse per dotare il Paese di una cartografia geologica e geotematica aggiornata. Entro la fine del 2022 saranno 67 i fogli geologici e 6 tematici avviati».

PICHETTO in mattinata aveva dichiarato: «Sull’abusivismo bisgona mappare l’Italia ma si tratta di fare una valutazione puntuale. Tante domande per il bonus al 110% non si potevano presentare perché c’era una porta o un finestra non accatastata. Altra cosa è l’edificazione abusiva in luoghi di pericolo». Un atteggiamento che lascia margini di manovra agli abusi. «Come M5S siamo disposti a un patto di legislatura per scrivere insieme una nuova legge sul consumo di suolo – è stata la sfida di Costa -. Abbiamo sopportato tre condoni edilizi a firma dei governi Craxi e Berlusconi 1985, 1994 e 2003. Chi sostiene che nel 2018, a firma Conte, fu emanato un quarto condono dice una cosa non vera».

IL PD (con Verdi e Sinistra) ha proposto di utilizzare i 400 milioni (previsti in legge di bilancio per il parlamento) nella prevenzione del rischio idrogeologico. Quindi l’affondo di Roberto Morassut: «Nella relazione sulle linee programmatiche del governoMeloni ha completamente disatteso la conoscenza stessa del dissesto idrogeologico. Sul tema del consumo del suolo, non occorre solo stanziare i fondi ma portare a termine un lavoro che il Parlamento aveva impostato». Dai Verdi Angelo Bonelli: «Difronte alla richiesta di mettete i soldi per terminare la carta geologica perché mancano 300 fogli, il ministro ha detto che ne sta facendo 63. Sul condono, non ha avuto la forza di risponderci con un chiaro ‘no, non faremo alcun condono edilizio’».

BRACCIO DI FERRO tra regione Campania e governo. De Luca ha dato parere negativo alla nomina di Simonetta Calcaterra a commissario per l’emergenza alluvione a Casamicciola, l’esecutivo ha proposto il prefetto di Napoli Palomba ma è prevalsa la scelta di De Luca: il commissario alla ricostruzione di Casamicciola post terremoto 2017, Giovanni Legnini.