Vestito di bianco e con il volto coperto, il corpo che penzola dalla gru: è l’immagine che circola sui social del ventitreenne Majidreza Rahnavard, impiccato ieri mattina nella pubblica piazza a Mashad poco prima dell’alba, forse per evitare che il suo assassinio attirasse i manifestanti. Poco dopo, alle 7 del mattino, uno sconosciuto avrebbe telefonato ai famigliari dicendo: «Andate al cimitero sezione 66 per trovare vostro figlio sepolto». È stato giustiziato con l’accusa di aver ucciso due paramilitari durante le proteste, ma l’avvocato della famiglia ha sottolineato che esiste un video- mai pubblicato – che mostra come i paramilitari abbiano...