I 4 principali leader del Congresso hanno formalmente invitato il premier israeliano Benyamin Netanyahu a parlare a una riunione congiunta del Congresso. Ad annunciare questo invito – al momento non c’è ancora una data – è stato lo speaker della Camera, il repubblicano Mike Johnson, che lo ha firmato insieme al leader dem alla Camera Hakeem Jeffries, e a quelli del Senato, Mitch McConnell e Chuck Schumer.

Questa dimostrazione di unità bipartisan in realtà maschera un dibattito che continua dietro le quinte tra Gop e dem sempre divisi sulla guerra tra Israele e Hamas. Da settimane Johnson insisteva sulla necessità di questo invito, rappresentando l’appoggio incondizionato dei repubblicani a Israele, mentre molti democratici continuano a condannare le tattiche di guerra che hanno causato un disastro umanitario per i palestinesi. Il senatore Bernie Sanders ha detto di voler boicottare un’eventuale presenza di Netanyahu in Campidoglio, e l’ex presidente della Camera Nancy Pelosi ha dichiarato che Schumer non avrebbe dovuto aggiungere il suo nome all’invito.

In una dichiarazione, Eva Borgwardt, portavoce di IfNotNow, gruppo ebraico di sinistra che protesta contro la guerra, ha affermato che i 4 leader del Congresso saranno ricordati per aver «invitato il criminale di guerra Netanyahu a tenere un discorso al Congresso durante l’assalto genocida di Israele a Gaza, giorni dopo aver oltrepassato la linea rossa del presidente Biden sull’invasione di Rafah».

L’invito è stato annunciato lo stesso giorno in cui Biden ha dichiarato che Israele ha proposto un cessate il fuoco a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi e ha invitato Hamas ad accettare la nuova offerta, affermando che è il modo migliore per porre fine al conflitto. «È ora che questa guerra finisca».