Visioni

Un’indagine radicale sull’amore, il podcast che arriva dalla Francia

Un’indagine radicale sull’amore, il podcast che arriva dalla FranciaLa registrazione della versione italiana a cura dell'associazione Vanvera

Il cuore scoperto Già un cult in Francia, Le Coeur sur la table, curato dalla giornalista francese Victoire Tuaillon, è stato tradotto e adattato per l'Italia grazie al progetto indipendente di 11 donne

Pubblicato circa 10 ore faEdizione del 19 ottobre 2024

«Ho sbagliato tante volte ormai che lo so già…» è l’inconfondibile verso con cui inizia il brano L’Appuntamento, testo scritto da Bruno Lauzi e reso incandescente dalla voce di Ornella Vanoni. Il pezzo usciva nelle radio nel 1970. Oggi, cinquantaquattro anni dopo, una voce distorta intona le stesse parole nella prima puntata di un podcast.

SI CHIAMA Il Cuore scoperto – Una conversazione collettiva per ri-fare l’amore, la produzione è indipendente, realizzata dall’associazione Vanvera tramite un crowdfunding a cui hanno partecipato 109 persone e con il sostegno di Lush e dell’Institut français. Attualmente sono già online cinque puntate, distribuite da Storielibere.fm, mentre la sesta sarà disponibile da mercoledì 23 ottobre.

Che si parli di sentimenti si intuisce facilmente ed è forse l’unica cosa ovvia di questo progetto. Si tratta infatti di una felice esperimento nel panorama dei podcast. Prima di tutto, Il cuore scoperto è un accurato lavoro di traduzione. La versione originale si chiama Le Coeur sur la table ed è uscita in Francia nel 2021, a cura della giornalista Victoire Tuaillon, dopo il grande successo del suo precedente Les Couilles sur la table (letteralmente «le palle sul tavolo»), indagine sulla mascolinità contemporanea, tra privilegi e insidie.

In questa seconda opera Tuaillon parte da un proposito giornalistico, quello di sviscerare le dinamiche delle relazioni sentimentali odierne, ma utilizza una pratica ripresa dai movimenti femministi, quella dei cerchi di parola. Per raccogliere testimonianze infatti la giornalista francese ha organizzato delle conversazioni collettive, circolari, dove le persone potevano parlare di sé contando su un ascolto attento e disinteressato, in un tempo sottratto alla frenesia.

LE STORIE emerse da questi incontri sono le voci del podcast, arricchite da approfondimenti teorici, riflessioni e dai numeri che fotografano lo stato dell’arte dei rapporti amorosi. Durata delle unioni, riproduzione, incidenza della violenza di genere e degli abusi, discriminazioni.

Come fa un prodotto editoriale francese a varcare le Alpi e arrivare fino in Italia, verrebbe da chiedersi. Anche qui c’entrano il femminismo e i suoi miracoli. All’inizio fu il passaparola, una persona ascolta Le Coeur sur la table e ne rimane colpita, ne parla con altre. Poi nasce l’idea: tradurlo e adattarlo al contesto italiano. Da quel momento ci vorranno quasi tre anni di lavoro e cooperazione, per raccogliere i fondi, rendere operativo e professionale il progetto.

«Abbiamo fondato l’associazione Vanvera – racconta Giulia Galzigni – per lanciare un crowdfunding e partecipare ai bandi. Poi è seguito il resto. Per ora siamo riuscite a produrre solo sei delle tredici puntate originali ma stiamo lavorando sulle prossime. Il gruppo principale è formato da 11 donne, tra i 28 e i 40 anni, ma sono molte di più le persone coinvolte nella realizzazione. Abbiamo usato anche noi i cerchi di parola come metodo di confronto interno».

Femminista è il metodo ma anche lo scopo finale di questa esplorazione del cuore e dei suoi anfratti. Amare di più e meglio, trovare nei sentimenti uno strumento di liberazione invece che un recinto. Il tutto tenendo presente gli aspetti sociali in cui ogni rapporto è immerso, le differenze di potere, i traumi ereditati e quelli nuovi, i comportamenti dovuti, gli universali che premono su esistenze sempre più singolari. La scelta più sovversiva di questo podcast è tuttavia quella del linguaggio, che la versione italiana ricalca da quella francese: diretto, quotidiano, consente a chiunque di accostarsi.

Molte cose sono cambiate dal 1970, quando Vanoni cantava «ho sbagliato tante volte ormai» e se l’amore riscuote ancore interesse pubblico e politico è perché ancora non è dato capirlo. Forse perché cambia mentre cambiamo anche noi.

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