Appoggiata alla ringhiera della stazione dei treni di Suceava, capitale dell’omonima regione nel nord est della Romania, Marina sta fumando una sigaretta, mentre il figlio Sergej di 6 anni trascina una busta di plastica con qualche vestito dentro. Sono riusciti a prendere pochi bagagli prima di scappare dai bombardamenti su Dinpro, in Ucraina. «Le bombe cadevano continuamente. Da un giorno all’altro eravamo costretti sotto terra» ricorda la donna. Insieme a Marina e Sergej, nelle ultime 24 ore, hanno attraversato il confine tra Ucraina e Romania 10.953 persone, come riporta la polizia di frontiera rumena. Sono 13 giorni che è partita...