«Il governo ha deciso di distribuire le persone così, perché è più comodo così. Nessuno qui sta discriminando, lo facciamo per far rimanere coese le comunità». Una giovane volontaria del Manej, uno dei maggiori centri di accoglienza per profughi ucraini di Chisinau, risponde in modo cortese ma determinato, quando le domandiamo perché nel centro trovano riparo quasi esclusivamente famiglie di chiare origini non ucraine. FINO A QUALCHE settimana fa il Manej era uno dei più importanti centri sportivi della capitale della Moldavia. Oggi il suo parquet può ospitare fino a 700 persone, mentre sugli spalti giocano a rincorrersi i bambini....