In Gran Bretagna contagi alle stelle e record di ricoveri
13.972 i nuovi casi Più ricoveri che in primavera, casi in risalita anche tra gli anziani. Johnson annuncia nuove restrizioni divise in tre livelli. Liverpool zona a rischio molto elevato
13.972 i nuovi casi Più ricoveri che in primavera, casi in risalita anche tra gli anziani. Johnson annuncia nuove restrizioni divise in tre livelli. Liverpool zona a rischio molto elevato
Numeri quadruplicati nelle ultime tre settimane (13.972 i nuovi casi annunciati ieri), più ricoveri che nel periodo di lockdown della scorsa primavera, quarto paese al mondo ad avere la risalita più alta di contagi secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Francia scavalcata nel triste primato di paese più colpito d’Europa: alle virulente domande del Covid in risalita la Gran Bretagna risponde non con un nuovo lockdown totale, ma con un sistema che lo suddivide in tre livelli (tiers). Annunciato ieri dal premier Johnson, si tratta in sostanza di un tripartire semaforico della risposta alla pandemia sul territorio nazionale in ordine alla gravità della sua diffusione diviso in verde, giallo e rosso. Sarà messo ai voti in Parlamento nella giornata di oggi.
IL PRIMO LIVELLO indica un rischio medio e comporta il mantenimento delle misure già in vigore in varie località: distanziamento sociale, la “regola dei sei”, che vieta assembramenti di più di sei persone e la chiusura/coprifuoco dei pub alle dieci di sera; il secondo un rischio elevato, che prevede l’applicazione delle misure succitate più il divieto per le famiglie di mescolarsi al chiuso (ma non ancora all’aperto: fortunati quelli che hanno un giardino) e di avere ospiti notturni; e infine quello, rosso fuoco, del rischio assai elevato, che dei pub, i parrucchieri, i casinò, le agenzie di scommesse e le palestre prevede la chiusura (fatta salva una compensazione allo staff), e bandisce gli incontri familiari dentro e fuori di casa, vieta gli spostamenti non necessari al di fuori delle aree affette e i pernottamenti in altre zone. Per attenuare la botta al già agonizzante settore dell’ospitalità, i ristoranti dovranno attenersi a una chiusura anticipata alle dieci, pur non potendo servire alcolici.
Alcune delle misure da medio e alto rischio sono già vigenti in varie località del nord dell’Inghilterra, mentre ancora non è chiaro quali incorreranno in quelle da rischio assai elevato.
Annunciandole ieri, Johnson ha detto che a interessare la maggior parte dell’Inghilterra sarà il livello medio. Una volta imposte, verranno mantenute per quattro settimane prima di essere riviste. Laddove un negozio/attività commerciale si vedesse di nuovo costretto a chiudere, il governo si farà carico di due terzi del salario di ciascun lavoratore fino a un massimo di circa 2.500 euro attraverso un provvedimento annunciato la scorsa settimana dal cancelliere dello scacchiere Rishi Sunak.
Il governo ha inoltre messo gli ospedali denominati Nightingale (nosocomi da campo esclusivamente dedicati a pazienti del virus e in onore di Florence perché, non dimenticatevelo mai, con il Covid-19 siamo in guerra) nuovamente in stato di allerta in città del Nord come Manchester, Sunderland e Harrogate. La stessa Manchester, dove la situazione contagi è perlomeno critica, è per ora sfuggita alla purga economica del terzo livello grazie alla febbrile opera di lobbying del sindaco (laburista) Andy Burnham. La regione di Greater Manchester nel suo complesso permarrà dunque, almeno per ora, nella zona gialla. Non altrettanto per Liverpool, che da domani rientrerà invece nella zona a rischio assai elevato.
LA GRAN BRETAGNA resta dunque saldamente nelle grinfie della malattia, complice la confusa e inizialmente intempestiva risposta sanitaria di questo governo. Seguendo un modello abbastanza diffuso, i numeri – che avevano ricominciato a levitare fra i giovani – sono in nuovamente in risalita anche fra gli anziani. Sommata al sovraccarico abituale di un sistema ospedaliero sempre pesantemente gravato nella stagione invernale, una simile pressione extra rischierebbe di schiantarlo. Rispondendo agli annunci del governo, il leader Labour, (sir) Keir Starmer, ha avuto l’ardire di dirsi «profondamente scettico che questo governo abbia un piano per mettere questo virus sotto controllo, di proteggere l’impiego, o mantenere la fiducia dell’opinione pubblica». Insomma, un ruggente cambio di passo verso qualcosa che abbia un barlume di somiglianza con un’opposizione.
È QUESTO PER ORA – con ospedali a campo e sacchi di sabbia davanti all’economia – l’assetto con cui il paese si prepara a sostenere la campagna autunnale del coronavirus: fingendo di ignorare che in inglese tier e tear (lacrima) sono separati solo da una vocale.
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