Nel 2006 Louise Jane Amoore, geografa specializzata in geopolitica, tecnologie biometriche e sicurezza, scriveva: “La contemporanea guerra al terrore ha un doppio volto: il passaggio alle tecnologie digitali, all’integrazione dei dati, allo sviluppo di competenze manageriali nelle politiche di gestione delle frontiere; e l’esercizio della bio-politica, tale che il corpo stesso è inscritto in un continuo attraversamento di confini multipli, codificati, sociali, legali, di genere, razzializzati”. Alla luce del voto del Parlamento europeo che ieri ha approvato il pacchetto di riforme alle politiche europee su migrazioni e diritto d’asilo, quella di Amoore è un’analisi di una lucidità profetica lancinante. Tra...