In Tunisia l’autoimmolazione non fa più notizia. Non se ne trova traccia sui giornali. «Casi del genere sono ricorrenti vista la difficile situazione economica e sociale» commenta una giornalista da Tunisi. Qualche traccia si trova sulla stampa internazionale. È IL CASO DI HAMMADI CHALBI, 32 anni, disabile, disoccupato, la moglie in attesa di un bambino, che all’inizio di aprile in piena emergenza da coronavirus si è dato fuoco davanti agli uffici del governo locale a Maktar, la città romana a sud ovest di Tunisi. La disperazione era giunta al culmine di fronte all’ennesimo rifiuto delle autorità di concedere un permesso...