«Illegalità in atto», commissariato il Cpr di via Corelli
Migranti Il gip ha disposto anche il divieto per la Martinina, la società che gestiva la struttura, di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno
Migranti Il gip ha disposto anche il divieto per la Martinina, la società che gestiva la struttura, di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno
Ora è ufficiale: arriverà un commissario, il commercialista Giovanni Falconieri, a gestire temporaneamente il Cpr di via Corelli a Milano. Il giudice per le indagini preliminari Livio Cristofano ha accolto la richiesta dei pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri che indagano sulla gestione della struttura da parte della società Martinina srl. L’inchiesta della Procura per frode e turbativa ha mostrato a tutti le condizioni di detenzione disumane dei migranti.
Il gip ha disposto anche il divieto per la Martinina di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno perché, dopo l’ispezione del primo dicembre, i magistrati avevano scoperto che la Prefettura di Milano, il 13 novembre scorso, le aveva rinnovato il contratto per la gestione del Cpr per un altro anno: fino al 31 dicembre 2024. Da qui la necessità di bloccare «la situazione di illegalità in atto» che «ha pesanti conseguenze» sui migranti, scrive il gip. L’inchiesta ha mostrato come la società non utilizzava la diaria quotidiana prevista per il mantenimento dei migranti ai quali non veniva offerto alcun servizio di quelli elencati dalla Martinina nel contratto con la Prefettura.
Nell’accogliere la richiesta di commissariamento il gip parla di attività «fraudolenta e truffaldina» ai danni di «persone vulnerabili, con profitti illeciti di una certa consistenza». Una «gestione praticamente inesistente e lasciata allo sbando, probabilmente assegnata» dalla Prefettura di Milano «grazie alla presentazione di una sequela di protocolli e di convenzioni connotati da una falsità di sorprendente e non comune disinvoltura, mai verificati e controllati».
Nel provvedimento del gip sono riportate tutte le testimonianze raccolte dai pm e vengono citate le immagini e i video raccolti dagli attivisti del Naga, della rete Mai più Lager-No ai Cpr e dall’ex senatore Gregorio De Falco; quella terribile sequenza di pavimenti insanguinati, tentativi di suicidio, atti di autolesionismo, foto di cibo con i vermi, materassi buttati a terra, bagni intasati. Non offrendo i servizi indicati nel bando, la Martinina avrebbe «tratto un illecito vantaggio economico d’importo considerevole» scrive il gip Cristofano.
L’associazione Naga, che da anni denuncia le condizioni di detenzioni nel Cpr di via Corelli, si costituirà parte civile. «Il commissariamento è una buona notizia perché significa che qualcosa si è mosso e che ci possono essere dei cambiamenti, ma non è la soluzione» dice il presidente del Naga Riccardo Tromba. «I Cpr rappresentano un istituto illegittimo, discriminatorio, violento: sono la rappresentazione plastica del razzismo istituzionale, prevedono infatti la detenzione amministrativa soltanto per le cittadine e i cittadini stranieri.
Per questo in primis, ma anche per le condizioni terrificanti con le quali vengono gestiti e che tante volte abbiamo denunciato, i Cpr devono essere chiusi». Tutti. Per i partiti del centrosinistra, volendo, c’è materiale in abbondanza per farne una campagna nazionale.
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