Come volevasi, l’atteso e disatteso sequel della trilogia di Theresa May, Voto Significativo 3, è stato un flop come i precedenti. In una giornata assolata e tuttavia plumbea, complice anche il fatto che proprio ieri cadeva la scadenza originale fissata dalla premier per l’uscita dall’Ue (ai bei tempi, quando ancora ripeteva cibernetica «Brexit significa Brexit»), la camera degli imputati ha rigettato per la terza volta l’accordo. Non uno sganassone come i precedenti, ma pur sempre un’inequivoca sberla, 58 voti di scarto. E mentre dentro Westminster l’allegoria del Caos piantava la sua bandiera nel nodoso rovere degli scranni, fuori le indomite...