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Il salva-Peppina risparmia gli immobili «liberi» costruiti dopo il sisma

Il salva-Peppina risparmia gli immobili «liberi» costruiti dopo il sismaMatteo Salvini a Fiastra per un selfie con Giuseppa Fattori

La sanatoria Le strutture temporanee non saranno più rimosse entro 90 giorni

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 16 novembre 2017

È con un emendamento al decreto legge sul fisco che si punta a risolvere la questione della costruzione libera di immobili nel cratere del terremoto: il «salva-Peppina» – dal nome di Giuseppa Fattori, la 95enne di Fiastra (Macerata) sfrattata dalla sua casetta di legno perché priva di licenza edilizia – è stato presentato direttamente dal governo, dando seguito a due proposte arrivate da Pd e Lega Nord nelle scorse settimane.

La nuova norma prevede che le strutture messe in piedi per «esigenze contingenti e temporanee in edilizia libera non vengano più rimosse nel termine di 90 giorni», e chi ci vive potrà «rimanervi finché la propria abitazione non sarà completamente resa agibile e comunque non prima dell’assegnazione di una soluzione abitativa d’emergenza». Nell’emendamento si parla nello specifico degli «interventi di realizzazione di immobili in assenza di titolo abitativo eseguiti nel periodo compreso tra il 25 agosto 2016 e il 24 agosto 2017». Inoltre, nel pacchetto c’è anche la sospensione più lunga delle bollette e dei mutui, oltre alla proroga a marzo 2018 per la presentazione delle schede di rilevamento dei danni causati dal sisma.

Come da infausta abitudine, la sanatoria per le casette costruite senza autorizzazioni arriva all’ultimo momento utile, e solo dopo un lungo strascico di polemiche. La storia di Peppina ha infatti fatto registrare diverse incursioni mediatiche del solito Matteo Salvini, di Forza Nuova e di personaggi come Alessandra Mussolini, ben lieti di aver trovato una testimonial perfetta – ma non del tutto consapevole – per la loro campagna a base di «danno le case agli immigrati e sfrattano i terremotati italiani».

Nel marzo scorso, la deputata di Mdp Lara Ricciatti aveva presentato una proposta di legge nella quale si proponeva di dare la possibilità ai privati di allestire strutture temporanee nelle loro proprietà, come aveva fatto proprio Peppina. Il deputato marchiano del Pd Piergiorgio Carrescia aveva bollato il tutto come «demagogico e populista». Neanche otto mesi dopo, il governo arriva a proporre di sua iniziativa la stessa cosa, che nel frattempo deve aver evidentemente perso ogni carattere demagogico e populista. Si vede che è cominciata la campagna elettorale.

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