Il mito del salmone scozzese (bio) vacilla dopo l’attacco di trenta associazioni britanniche che hanno denunciato i criteri con cui la «Soil Association» assegna la certificazione biologica. Come riporta il quotidiano «The Guardian», il presidente della Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (Rspca) ha detto che l’acquacoltura in Scozia è in una situazione «catastrofica», sia per il benessere dei pesci (dati sulla mortalità mai così alti come nel 2023) che dell’ambiente.

La direttrice scozzese di WildFish ha aggiunto che «il cosiddetto salmone biologico è una definizione sbagliata, i pesci sono allevati allo stesso modo di tutti i salmoni allevati in Scozia, in gabbie a rete aperta, dove tutti i rifiuti dell’allevamento, inclusi feci e mangime non consumato, fluiscono direttamente nelle insenature».

La «Soil Association» si è difesa affermando che le sue certificazioni sono date solo ad aziende che seguono «regole severe», ma anche aggiunto che «c’è ancora molto lavoro da fare per migliorare ulteriormente l’allevamento ittico».