Il presidente brasiliano Lula sbarca oggi negli Usa per un bilaterale con il presidente Joe Biden. Al seguito ampia delegazione di ministri e ministre come Marina Silva (Ambiente) e Anielle Franco (Uguaglianza razziale). Lula, che vedrà anche il senatore dem Bernie Sanders, dice di non aspettarsi particolari pressioni per un maggiore impegno nell’aiuto all’Ucraina, avendo già chiarito che «il Brasile non parteciperà aòlla guerra».

Si parlerà piuttosto, spiega una nota della presidenza, di «riattivazione dell’impegno brasiliano per la conservazione dell’ambiente (…)». Poi tanta economia (Usa secondo partner commerciale del Brasile), ma anche qui Lula spingerebbe su «investimenti in particolare nella transizione energetica». Il confronto riguarderà poi «i diritti umani, la lotta alla fame e alla povertà – prosegue la nota – su scala globale, la lotta al razzismo e i diritti delle popolazioni indigene».

A tal proposito, dopo il “caso” umanitario legato alle popolazioni yanomami, ieri sono arrivati in Roraima i 100 militari della Forza nazionale di sicurezza inviati dal governo «per rafforzare i presidi sanitari destinati all’assistenza umanitaria delle popolazioni indigene». Nella stessa zona la Polizia federale, supportata dall’esercito, dovrebbe allontanare dalle riserve i minatori illegali.