Il progetto Darsena Europa – che amplierà l’area portuale – ha visto il via libera dalla Commissione sulla valutazione di impatto ambientale lo scorso dicembre in merito al primo lotto da 450 milioni di euro che comprenderà la realizzazione di una infrastruttura per ampliare il porto con 3 chilometri di banchine, milioni di metri cubi di nuove aree, 2 terminal e fondali scavati fino a 20 metri dai circa 6 attuali per permettere l’ingresso di navi gigantesche da oltre 300 metri. Livorno, ha vicini i porti di Genova e La Spezia.

“Rispetto a questi due porti – spiega Giacomo Pupi, lavoratore del porto ed Rsu in carica alla Usb – Livorno non ha problemi di stoccaggio. Qui ad esempio sbarchiamo il 40 per cento del traffico europeo di Citroen, Opel e Peugeot. Creare un terminal che faccia sbarcare direttamente qua le grandi navi e i container, fa gola. La Darsena Europa è pensata come sbocco a mare per le navi container, oggi fatte dal terminal Lorenzini e Toscana. L’acquisto di quest’ultimo dell’armatore Grimaldi, un soggetto che non ha i container tra le sue prime lavorazioni, potrebbe prospettare a un cambio. E questo ci preoccupa”.

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Sull’opera è contrario il vicino comune di Pisa e la sezione pisana di Legambiente. “La commissione – precisa Roberto Sirtori dell’associazione pisana – ha incarico di valutare la ‘prima fase’ dell’opera, la realizzazione delle strutture portuali. Non valuta le conseguenze del traffico previsto e subordina il parere positivo all’impegno da parte del proponente di trovare soluzioni se le previsioni si dimostrassero non esatte e la situazione più critica.

Cioè: si dà parere favorevole e l’autorizzazione anche se potrebbe provocare un danno imprevisto e grave. E nel caso si chiede di trovare a posteriori un rimedio. Siamo vicini ad aree protette come Meloria o Santuario dei Cetacei, sono ipotizzabili erosioni delle spiagge, danni alla posidonia, specie protetta, e la maggior presenza di navi portacontainer e da crociera, peggiorerà la qualità dell’aria della zona, già sofferente per la presenza di impianti industriali”.