Il giorno dopo l’approvazione della discussa legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong e più in generale dopo i toni accesi tra Cina e Stati Uniti, il discorso conclusivo dell’Assemblea nazionale del popolo del premier Li Keqiang prova a spegnere qualche fuoco che rischia di divampare. Le parole, sensate, sagge verrebbe da dire, di Li Keqiang aprono anche uno squarcio su quanto sta accadendo, o si suppone stia accadendo all’interno del partito comunista cinese. Li, come Hu Jintao, il presidente cinese dal 2002 al 2012, appartiene alla fazione della Lega della gioventù comunista (i tuanpai), un’anima del Pcc messa in...