Risoluzione “muscolare” votata ieri dal Parlamento europeo a un anno dall’aggressione russa. Con una maggioranza di 444 voti, 26 contro e 37 astenuti, gli eurodeputati chiedono ai 27 di «prendere in seria considerazione l’invio di jet da combattimento» all’Ucraina, passando oltre le reticenze di molti stati membri (e degli Usa), che stanno ancora valutando le modalità per fornire i tank pesanti, tipo Leopard, e missili a lunga gittata. Inoltre, la risoluzione indica che gli averi russi “congelati” nella Ue – si parla di 300 miliardi – «devono essere usati per la ricostruzione dell’Ucraina e per il risarcimento delle vittime di guerra» (su questo fronte ci sono enormi ostacoli, la Svizzera ha già invocato il proprio “diritto” protettivo che non autorizza «l’esproprio di averi privati»).

Gli eurodeputati sono favorevoli a sanzioni più efficaci e «significativamente ampliate», mentre i 27 stanno discutendo l’approvazione – che deve essere all’unanimità – del decimo pacchetto presentato mercoledì dalla Commissione (che esclude sanzioni sul nucleare). Infine, l’Europarlamento spinge per un’apertura «entro l’anno» dei negoziati di adesione dell’Ucraina alla Ue, dopo che Kiev ha ottenuto in tempi record lo statuto di candidato lo scorso giugno, solo 4 mesi dopo aver presentato la domanda.

La risoluzione fa seguito al dibattito sull’Ucraina, che ha avuto luogo al Parlamento di Strasburgo, istanza europea che non ha però poteri sul fronte bellico. Ppe, S&D, Verdi, Ecr (estrema destra, dove c’è Fratelli d’Italia) hanno votato in massa a favore, con pochi dissensi, mentre Left si è praticamente spaccata in tre (per, contro e astensione) e Id (Lega, Rassemblement national) ha votato contro.

Il senso della risoluzione è di essere un pungolo verso il Consiglio, dove esiste una tensione tra l’ala dei “moderati” – Francia e Germania in testa – che ritengono che la guerra finirà con un negoziato e che bisogna operare per costruire una pace duratura in Europa implicando la Russia, e l’Est europeo (eccetto l’Ungheria), che punta a una chiara vittoria dell’Ucraina con conseguente sconfitta di Mosca (con un cambio di regime) e a un nuovo ordine di sicurezza in Europa contro la Russia. Di questo si parlerà oggi alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza.

Secondo un sondaggio Eupinions, il 61% degli europei pensa che alla fine l’Ucraina vincerà, con percentuali che vanno dall’81% della Polonia al 51% dell’Italia (la più bassa), passando per il 65% della Francia e il 62% dell’Olanda.