Giovedì, alle 15 ora di Washington, il procuratore generale Merrick Garland ha rotto il silenzio e con un comunicato stampa di 5 minuti ha rivelato di aver approvato personalmente la decisione di eseguire il mandato di perquisizione a Mar-a-Lago, e ha annunciato la decisione del Dipartimento di Giustizia di rendere pubbliche parti del mandato. La mossa arriva dopo 3 giorni di copertura mediatica continua sull’argomento e una massiccia protesta dei repubblicani che hanno chiesto maggiori informazioni sulla perquisizione e sul perché fosse necessaria.

Garland ha sottolineato che il Dipartimento di Giustizia avrebbe voluto agire senza fanfare, ma che è stata una decisione di Trump di rendere pubblica la perquisizione, trasformandola in uno spettacolo.
Il comunicato stampa di Garland segna la prima volta che il Dipartimento di Giustizia annuncia di stare indagando sulla gestione dei documenti riservati da parte di Trump.
Mentre scriviamo il mandato che contiene informazioni su ciò che il Dipartimento di Giustizia sta cercando e perché, non è ancora stato reso pubblico, ma secondo quanto anticipato nella serata di ieri dal Washington Post, tra gli oggetti che gli agenti dell’FBI stavano cercando, ci sarebbero dei documenti riservati relativi alle armi nucleari.
Una ricerca tanto insolita dà la misura della preoccupazione che serpeggia tra i funzionari del governo, visto il tipo di informazioni che potrebbero trovarsi in un golf club di Mar-a-Lago.
Non si hanno dettagli se le armi in questione siano statunitensi o straniere, ma entrambi i casi sarebbero preoccupanti.
Il materiale riguardante le armi nucleari è, per definizione, materiale particolarmente delicato il cui accesso è limitato a un piccolo numero di funzionari governativi; i dettagli sulle armi statunitensi equivalgono a una road map per gli avversari che cercano di costruire modi per contrastare quei sistemi, se invece riguardasse l’esposizione dei segreti nucleari di altri paesi queste nazioni vedrebbero minacciata la loro sicurezza.
“Se ciò fosse vero, suggerirebbe che il materiale che risiede illegalmente a Mar-a-Lago è al livello di riservatezza più alto – ha affermato David Laufman, l’ex capo della sezione di controspionaggio del Dipartimento di Giustizia, che indaga sulle fughe di informazioni riservate – Se l’Fbi e il Dipartimento di giustizia pensano che ci siano ancora materiali top secret a Mar-a-Lago, è chiaro che vogliano recuperare quel materiale il più rapidamente possibile”.
Durante il suo breve discorso Garland ha difeso l’Fbi visto che la perquisizione della casa di Trump da parte degli agenti federali ha sollevato un polverone politico, con Trump e molti dei suoi alleati repubblicani che accusano l’Fbi di agire per ragioni politiche, e su i social media la base di Trump ha minacciato l’agenzia.
Proprio mentre Garland parlava la polizia dell’Ohio era coinvolta in una situazione di stallo con un uomo armato, il 42 enne Ricky Schiffer, che aveva cercato di irrompere nell’ufficio dell’Fbi di Cincinnati. Poche ore più tardi Schiffer è stato ucciso.
Su TruthSocial, il sito di social media di Trump, un utente che usava proprio quel nome aveva pubblicato un messaggio di “chiamata alle armi” poco dopo che la ricerca dell’FBI di lunedì era diventata pubblica: “Gente, è proprio questo – Lascia il lavoro domani non appena aprirà il negozio di armi, il negozio dell’esercito-marina, il banco dei pegni, prendi tutto ciò di cui hai bisogno per essere pronto per il combattimento. Non dobbiamo tollerare questo. Ci hanno condizionato ad accettare la tirannia e pensare che non possiamo fare nulla per 2 anni. Questa volta dobbiamo rispondere con la forza”.