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Corruzione, favori esteri, frode: incriminato Eric Adams

Corruzione, favori esteri, frode: incriminato Eric AdamsEric Adams – Ap

Stati uniti L'inchiesta sul sindaco di New York. «Regali» da funzionari turchi in cambio di favori per Istanbul. Lui: «Non mi dimetto»

Pubblicato circa 4 ore faEdizione del 27 settembre 2024

Il sindaco di New York, Eric Adams, è stato formalmente incriminato di corruzione a seguito di indagini federali, diventando così il primo amministratore nella storia della città a finire sul banco degli imputati mentre ha un mandato in corso. Gli inquirenti federali, guidati dal procuratore del Southern District di New York, Damian Williams, hanno reso noto che i cinque i capi di imputazione riguardano tangenti, frodi e richiesta di finanziamenti elettorali stranieri. Nelle 57 pagine pubblicate dai procuratori si parla di «comportamenti illegali iniziati quando l’ex funzionario di polizia è stato eletto presidente del distretto di Brooklyn, e continuati anche dopo l’elezione a sindaco».
Adams non è retrocesso di un millimetro e ha dichiarato: «Sono innocente e mi batterò con tutte le mie forze», annunciando che non si dimetterà, e ha chiesto ai cittadini di «ascoltare la sua difesa».

AL MOMENTO la sua linea di difesa segue il copione classico del «Ho sempre saputo che se avessi difeso la mia posizione per i newyorkesi sarei stato un bersaglio, e un bersaglio lo sono diventato veramente», come ha detto in un video divulgato subito dopo che la notizia è diventata pubblica: mercoledì alle 22 ora di New York. Adams non ha specificato chi vorrebbe zittirlo, su cosa e perché, ma sono dettagli.

«Per quasi un decennio Adams ha cercato e accettato benefit illeciti – si legge nell’incriminazione – come viaggi di lusso internazionali, provenienti da ricchi uomini d’affari e da almeno un funzionario governativo turco che volevano esercitare influenza su di lui». La notizia dell’incriminazione circolava sempre più: visto che più funzionari della sua amministrazione erano già stati coinvolti in un’inchiesta avviata nel 2021 per stabilire se la campagna avesse complottato con il governo turco per ottenere finanziamenti stranieri illegali.

Secondo Williams, Adams è stato «inondato» di regali che sapeva essere illegali, per più di 100.000 dollari, inclusi viaggi di lusso gratuiti e scontati su aerei Turkish Airlines, pasti e camere d’albergo gratuite, tutti donati da ricchi stranieri. Adams ha viaggiato sulla compagnia aerea turca anche quando non era logico, incluso un volo del 2017 che per andare in Francia da New York ha fatto scalo a Istanbul. Regali che Adams ha cercato di nasconderli o di far apparire come se li avesse pagati di tasca sua, e che ha ricambiato usando i suoi poteri per aiutare la Turchia.
Nelle prime ore di giovedì, circa una decina di agenti federali sono entrati nella Gracie Mansion, la residenza ufficiale del sindaco di New York, per una perquisizione domiciliare. All’esterno della villa che si trova nell’elegantissimo quartiere dell’Upper East Side di Manhattan c’erano diversi veicoli con targhe ufficiali dei federali e auto della polizia. Una fine davvero ingloriosa per l’ex poliziotto Adams che, appena vinte le primarie democratiche cittadine, già parlava di corsa alla Casa bianca.

ADAMS ha sostenuto la sua innocenza anche dopo una serie di raid dell’Fbi nelle residenze di persone vicine a lui, tra cui l’ex tesoriere della sua campagna elettorale e un’assistente che manteneva i contatti con la Turchia. Gli agenti federali hanno fermato lo stesso Adams per strada, confiscandogli diversi telefoni e un laptop.
Nonostante le voci sempre più numerose che chiedono le sue dimissioni, fra cui quella di Alexandria Ocasio-Cortez che rappresenta il distretto del Bronx, Adams ha sempre detto che non si sarebbe dimesso, malgrado a ogni intervento pubblico si alzasse sempre qualcuno a contestarlo.

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