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Il messaggio del papa contro tutte le guerre

Il messaggio del papa contro tutte le guerreLa benedizione Urbi et Orbi di Papa Francesco nel giorno di Natale in piazza San Pietro – Lapresse

La benedizione Urbi et Orbi «Il nostro tempo sta vivendo una grave carestia di pace». Nel tradizionale messaggio “Urbi et Orbi” dalla loggia di San Pietro nel giorno di Natale, papa Francesco ha acceso i […]

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 27 dicembre 2022

«Il nostro tempo sta vivendo una grave carestia di pace». Nel tradizionale messaggio “Urbi et Orbi” dalla loggia di San Pietro nel giorno di Natale, papa Francesco ha acceso i riflettori sui «venti di guerra che continuano a soffiare gelidi sull’umanità», in quella che è una vera e propria «terza guerra mondiale».

L’Ucraina innanzitutto («la cara e martoriata Ucraina», l’ha chiamata nell’Angelus di ieri): vengano illuminate «le menti di chi ha il potere di far tacere le armi e porre fine subito a questa guerra insensata», l’invocazione di Bergoglio. Che ha ricordato anche altre situazioni dimenticate: «La Siria, ancora martoriata da un conflitto che è passato in secondo piano ma non è finito», e «la Terra Santa, dove sono aumentate le violenze e gli scontri, con morti e feriti». Su questa questione, il patriarca di Gerusalemme dei latini Pierbattista Pizzaballa nella messa di mezzanotte ha denunciato l’aumento della violenza e la rimozione della questione palestinese («anche questa è una forma di violenza, che ferisce la coscienza di milioni di palestinesi, lasciati sempre più soli e che da troppe generazioni sono in attesa di una risposta al loro legittimo desiderio di dignità e di libertà») e ha espresso «preoccupazioni» per la nuova situazione politica in Israele», dove ha vinto l’estrema destra e «si rischia di rompere il già fragile equilibrio tra le diverse comunità religiose ed etniche che compongono la nostra società».

Ancora nel messaggio di Natale papa Francesco ha ricordato il conflitto nel Sahel («dove la pacifica convivenza tra popoli e tradizioni è sconvolta da scontri e violenze»), la guerra in Yemen (invocando «una tregua duratura») e «la riconciliazione nel Myanmar e in Iran, perché cessi ogni spargimento di sangue». E ha denunciato, come già altre volte, la proliferazione delle armi: «Mentre ogni giorno grandi quantità di alimenti vengono sprecate, si spendono risorse per le armi». Una situazione aggravata dalla guerra in Ucraina, che sta «lasciando intere popolazioni a rischio di carestia, specialmente in Afghanistan e nei Paesi del Corno d’Africa».

Domenica prossima (1 gennaio) sarà la 56ma giornata mondiale della pace. «Per il Covid si è trovato un vaccino, per la guerra ancora non si sono trovate soluzioni», il messaggio del papa. «Il virus della guerra è più difficile da sconfiggere».

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