Dopo oltre tre mesi dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina, cosa dicono i dati del boicottaggio sul mercato cinematografico russo? Secondo quanto riportato da «Variety» le sale cinematografiche in Russia avrebbero risposto al boicottaggio delle major hollywoodiane – e non solo – con una circolazione pirata dei film bloccati. Le notizie che circolano parlano di proiezioni non autorizzate di The Batman, Ambulance, il film di Michael Bay, dell’animazione Disney Turning Red e di Red Notice. L’edizione russa della rivista «Esquirae» afferma che The Batman è stato proiettato a Mosca come in altre zone della Russia, e che per sfuggire ai controlli vengono utilizzati diversi sistemi compresi l’uso di titoli diversi dalle versioni (riconoscibili) internazionali e la vendita di biglietti scritti a mano.

SEMBREREBBE quasi un ritorno agli anni dell’Unione sovietica quando la pirateria era l’unico mezzo per portare sul mercato interno i film (ma anche la musica, i libri ecc) americani e molto altro che veniva censurato. La cosa naturalmente preoccupa distributori e venditori nei diversi settori che negli anni avevano messo in atto una vera e propria «guerra» alla pirateria anche col sostegno governativo russo.
Viene però da chiedersi: si tratta davvero di questo o il fenomeno rimanda a una situazione più complessa (boicottaggio incluso)? Di fatto molte sale avevano già la copia Dcp di alcuni film – tra i quali appunto The Batman – perché i contratti di distribuzione erano preesistenti all’invasione dell’Ucraina e al boicottaggio. Che per il mercato cinematografico russo è stato molto pesante dopo due anni di pandemia e una crisi generalizzata: in aprile circa trecento sale hanno chiuso, e le cifre dicono che nei prossimi mesi rischia la stessa sorte almeno la metà di quelle rimaste operative. Per i produttori e i distributori russi si trattava insomma di trovare una soluzione e un modo per rispondere alle sanzioni decise con grande rapidità. Ecco quindi la pratica delle proiezioni «private» senza registrazione di vendita del biglietto – o se c’erano stati degli accordi l’uso della «pre-licenza» con riferimento al fondo di garanzia dove pagare le tasse in attesa che tutto questo venga legalizzato (pare – sempre a quanto sostiene «Variety» che diversi esponenti del parlamento russo abbiano proposto di legalizzare anche la pirateria).

«I FILM di Hollywood rappresentano l’80% del botteghino in Russia, perché dovremmo rinunciarci?» ha detto Alexei Ryazantsev, che con la sua società distribuiva i film Warner. Aggiungendo che è necessario trovare dei modi alternativi e rendere legali questo tipo di proiezioni per «cause di forza maggiore». C’è anche la proposta di pagare in rubli – e se i detentori dei diritti non li accettano l’utilizzo andrebbe comunque avanti anche senza il loro consenso.
Intanto – sempre a proposito di boicottaggio – il festival di Cannes che ha «chiuso» ai giornalisti russi, è stato criticato per la presenza tra gli sponsor di Chopard, la co-direttrice della casa di gioielleria, Caroline Scheufele sarebbe infatti da lungo tempo vicina a Putin e al suo regime – mentre il marchio che ha 27 punti vendita in Russia non ha interrotto le sue attività.