Il jazz italiano torna nelle terre del sisma con mille suoni di speranza
Musica Dal 30 agosto al 2 settembre quattro giorni di eventi dell'iniziativa nata nel 2014 per sostenere i luoghi colpiti dal terremoto. Direzione artistica affidata a Paolo Fresu
Musica Dal 30 agosto al 2 settembre quattro giorni di eventi dell'iniziativa nata nel 2014 per sostenere i luoghi colpiti dal terremoto. Direzione artistica affidata a Paolo Fresu
Al Mibac presentazione affollatissima per la nuova edizione della rassegna Il jazz italiano per le terre del sisma. L’iniziativa, nata quattro anni fa per L’Aquila coniugando solidarietà e jazz, si è trasformata con l’incalzare degli eventi. Dal 30 agosto al 2 settembre una grande mobilitazione chequest’anno prevede tappe a Camerino e Amatrice. L’iniziativa punta su cultura e musica come volani per il rilancio delle comunità e della loro economia ed è promossa dal MiBAC (presente il sottosegretario Vacca), dal comune de L’Aquila (c’era il Sindaco Biondi) con il Comitato Perdonanza, sostenuta da Siae (sponsor principale, è intervenuto il Presidente Sugar), con il supporto di NUOVO IMAIE e il contributo tecnico di Cafim. La direzione artistica è di Paolo Fresu , mentre l’organizzazione è curata da Federazione Nazionale Il Jazz Italiano, Associazione I-Jazz, MIDJ e Casa del Jazz.
«La storia del jazz italiano si divide tra il prima e il dopo L’Aquila: dal 2015 in questa esperienza straordinaria abbiamo coinvolto 2500 musicisti in oltre 400 concerti. Poi, inseguendo il sisma dopo Amatrice, il festival è diventato nazionale – ha detto Fresu durantel’incontro – il mondo del jazz ha dimostrato di sapersi relazionare con il territorio, di rivitalizzarsi mettendosi in gioco. Ci siamo interrogati su quali fossero le necessità delle persone colpite dal terremoto e le nostre, e abbiamo capito che tutti abbiamo bisogno di stare insieme». «Il 2018 è l’ultimo anno di questa manifestazione con cui abbiamo accompagnato la ricostruzione», ha affermato, «ma la nostra volontà è di portare all’Aquila attraverso la nostra federazione dal 2019 un Festival del Jazz Italiano che possa continuare nei prossimi anni».
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