Lacrime e toni di fuoco e per inneggiare alla rivolta, all’amore e alla libertà sono il «marchio di fabbrica» di Ba Jin il «rivoluzionario», che sfuggì all’ambiente soffocante della grande famiglia mandarinale di provincia quando era ancora Li Shaodong, per poi simpatizzare con il movimento anarchico, da cui lo pseudonimo Ba Jin con cui divenne famoso: Ba viene dalla prima sillaba di Bakunin e Jin dall’ultima di Kropotkin. Arrivò fino a Parigi, dove si attivò per salvare Sacco e Vanzetti, si nutrì dei grandi autori russi, tradusse la letteratura francese di Rousseau, Hugo e Rolland, e proprio a Parigi cominciò...