Il green deal resiste. Fallisce la prova di forza Ppe-sovranisti
Strasburgo L’Europarlamento approva la proposta sul Ripristino della natura (rivista al ribasso)
Strasburgo L’Europarlamento approva la proposta sul Ripristino della natura (rivista al ribasso)
L’offensiva reazionaria del negazionismo climatico non è passata. Ieri l’Europarlamento ha votato a favore, con 336 voti (300 contro e 13 astensioni), della proposta della Commissione, pur rivista al ribasso in modo minimalista, sul Ripristino della natura, che è uno dei pilastri del Green Deal europeo. Un voto precedente alla plenaria di Strasburgo ha bocciato l’emendamento della destra per respingere l’ipotesi del Regolamento (con 324 voti).
È una sconfitta dei conservatori, che alla guida del capogruppo Ppe Manfred Weber falliscono il test che puntava a mettere in scena il primo grande atto della nuova alleanza destra classica-estrema destra, un anticipo di quello che, nelle loro intenzioni, sarà il prossimo parlamento europeo, che uscirà dalle urne in giugno.
«RINGRAZIO IN PARTICOLARE gli scienziati e i giovani che ci hanno spinto per ottenere questo», ha commentato il relatore, il socialista spagnolo Cesar Luena, che ha ricordato che «negli ultimi 40 anni la Ue si è riscaldata a un ritmo doppio di quello globale» e che Ripristino della natura significa anche lottare contro le zoonosi. È il primo testo per proteggere la biodiversità votato in trent’anni, ha ricordato Greenpeace. La Ue «aggiunge una corda al suo arco di lotta ambientale preoccupandosi direttamente del deterioramento della biodiversità» ha affermato l’eurodeputata verde Karima Delli. Anche se una parte dei Verdi deplora una «legge edulcorata» e una «vittoria dal gusto amaro».
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84 reati al giorno, l’ecomafia prospera sul ciclo del cemento e il traffico di rifiutiDifatti, per avere la possibilità di far passare il testo, il gruppo centrista Renew ha costruito un compromesso: presentare un testo molto vicino a quello approvato dal Consiglio europeo, con la speranza di convincere una parte dei deputati del Ppe a votare in sintonia con i governi di cui fanno parte o sono alla guida. Nel Ppe c’è stata una spaccatura, 21 hanno votato con S&D, Verdi, Left e i due terzi di Renew (in particolare le defezioni sono state degli irlandesi). I centristi erano l’ago della bilancia: 31 hanno votato contro (in particolare olandesi, che hanno il problema della crescita del partito agrario Bbb, che ha vinto le elezioni locali e minaccia alle politiche di novembre, ma anche danesi, svedesi, finlandesi e tedeschi).
PASCAL CANFIN (RENEW), presidente della commissione Envi (Ambiente), ha di nuovo sottolineato ieri i guasti fatti dalle fake news diffuse dalla destra, che si è schierata contro le normative del Ripristino della natura in nome dell’economia: «Il 10% delle terre agricole congelate non è mai esistito – ha affermato – c’è rabbia per non poter avere un dibattito razionale». C’è un degrado della biodiversità, c’è necessità di un restauro degli ecosistemi che nel medio-lungo periodo andrà anche a vantaggio degli agricoltori e dei pescatori, al contrario di una scelta miope di privilegiare i profitti nell’immediato.
Il testo di Bruxelles non estende le zone protette dappertutto, non esclude l’attività economica. La Commissione è soddisfatta: «È la prima grande legge ambientalista da 30 anni, un esempio unico al mondo», ha commentato il commissario all’Ambiente, Virginijus Sinkevicius.
ADESSO, CON il meccanismo del “trilogo”, si aprono i negoziati con i 27. La presidenza semestrale spagnola si è impegnata a farne una priorità, ma questa promessa rischia di essere tradita se a fine luglio il governo del socialista Pedro Sanchez sarà sconfitto dal Partido Popular. Il Consiglio ha approvato un testo più o meno analogo il 20 giugno, sulla base della proposta della Commissione rimaneggiata. Il nuovo Regolamento però non verrà applicato subito, prima la Commissione dovrà fornire i dati sulle condizioni per garantire la sicurezza alimentare nel lungo periodo, che è stato il principale argomento dell’opposizione del Ppe – il timore di penurie alimentari, di rialzo dei prezzi in un periodo di inflazione, di dover importare prodotti che non rispettano le norme europee.
I paesi Ue dovranno quantificare le superfici da ripristinare e la gestione sarà di competenza nazionale. Il testo prevede anche possibilità di sospensione del processo, nel caso si debba far fronte a «effetti socio-economici eccezionali». Ci sono poi esenzioni per progetti di impianti di energie rinnovabili e per le infrastrutture della difesa.
Martedì l’europarlamento ha ridimensionato drasticamente i progetti della Commissione sulla regolazione delle emissioni industriali di gas a effetto serra: la destra è riuscita a far passare l’esclusione degli allevamenti di bestiame e un emendamento Ppe che riduce i risarcimenti per le vittime di inquinamento.
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