Un “attentato” dai contorni ancora oscuri rischia di aggiungere tensione a una situazione politica già estremamente polarizzata. Alle 13.30 di ieri, nel centro di Madrid, un uomo che indossava un casco integrale ha sparato ad Alejo Vidal-Quadras, ex leader dei Popolari in Catalogna e poi tra i fondatori, nel 2014, del partito di estrema destra Vox. Un solo colpo, che ha ferito alla mandibola senza ucciderlo il 78enne, “pensionato” dalla politica ormai da molti anni ma ancora rispettato e influente.

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Quello che la polizia ha definito «un sicario professionista» è poi fuggito a bordo di una moto guidata da un complice. La vittima non è in pericolo di vita e a indagare è la sezione omicidi, non l’antiterrorismo. Mentre gli inquirenti concentrano l’attenzione sulla criminalità organizzata, l’ex europarlamentare ha accusato Teheran di averlo colpito per i suoi legami con l’opposizione iraniana. In qualità di avvocato Vidal-Quadras ha infatti difeso numerosi esuli e, secondo varie inchieste, sarebbero stati i fondi provenienti dai Mojahedin del Popolo Iraniano a consentire ai promotori di Vox, già dal 2013, di lanciarsi nell’agone politico e pagare la prima campagna elettorale.

Quanto avvenuto nel quartiere Salamanca ha gettato nuova benzina sul fuoco in una giornata campale, caratterizzata dall’annuncio dell’accordo tra i socialisti e Junts. Il leader del PP, Alberto Núñez Feijóo, ha condannato l’attacco senza attribuirgli alcun significato politico. Stessa reazione da parte del leader dell’estrema destra Santiago Abascal – che Vidal-Quadras ha sempre avversato, a tal punto da abbandonare Vox già nel 2015 dopo una breve guida del partito – che però ha auspicato, maliziosamente, che «a nessuno venga in mente di amnistiare» i responsabili dell’attacco.

È infatti contro l’amnistia che si concentrano gli strali delle destre in un tentativo evidente di destabilizzare il paese spostando lo scontro dalle istituzioni alle piazze.

Piazze recentemente divenute violente ma che finora non si sono riempite più di tanto, nonostante la campagna martellante di Pp e Vox. I popolari, anzi, hanno scontato un evidente flop, portando solo 50 mila persone alla prima manifestazione nazionale convocata a Madrid un mese fa. Meglio ha fatto Abascal, che a fine ottobre ha riunito nella capitale il doppio dei manifestanti. Numeri comunque non proprio impressionanti per forze politiche che alle ultime elezioni hanno superato, insieme, il 45%.

Nel frattempo i toni hanno raggiunto livelli da vera e propria crociata, resuscitando i vecchi slogan contro i “rosso-separatisti” in voga ai tempi della guerra civile, in nome della difesa di una Costituzione nata anche sulla base dell’amnistia totale concessa ai franchisti.

«La democrazia spagnola soffre un attacco senza precedenti», ha sentenziato Feijóo, equiparando l’amnistia concessa agli indipendentisti catalani nientemeno che al tentato golpe del 23 febbraio 1981 e alla minaccia rappresentata dell’Eta. Il patto per l’investitura di Sánchez «va contro lo stato di diritto» e «umilia il potere giudiziario». Il presidente del Pp ha poi accusato il leader socialista di aver «capitolato» di fronte al «ricatto» di Puigdemont e annunciato l’uso «di tutte le strade legali» contro il provvedimento, facendo al tempo stesso un appello alla protesta di piazza.

«Hanno detto che tornavano Franco e l’ultradestra e invece ci hanno infilato in una dittatura», ha accusato la presidente della Comunità di Madrid, Isabel Díaz Ayuso, che contende a Feijóo la guida del Pp da una linea di destra radicale. Il presidente di Vox ha definito il patto tra Psoe e Junts un «colpo contro la nazione, la democrazia e la legge» e ha fatto intendere che le destre utilizzeranno le amministrazioni che governano per tentare la spallata.

Domenica nuove manifestazioni contro l’amnistia sono state convocate in tutti i capoluoghi del paese; nel frattempo continua l’assedio notturno alla sede nazionale del Psoe di Madrid che finora ha visto protagonisti i vari gruppi dell’estrema destra spagnola, compresa la sigla giovanile fantasma Revuelta che in realtà rimanda direttamente a Vox.