Il dl «Salva casa» in aula, ma senza la norma sulle torri milanesi
Cemento Esultano i costruttori, protestano ambientalisti e opposizioni
Cemento Esultano i costruttori, protestano ambientalisti e opposizioni
Il decreto cosiddetto «Salva casa» ha ricevuto tra le polemiche il primo via libera in commissione ambiente della Camera. Oggi andrà in aula, in attesa dell’approvazione definitiva al Senato.
È passato anche l’emendamento della Lega sulle micro-abitazioni, che rende abitabili anche gli appartamenti con 2,40 metri di altezza e con una superficie di 28 metri quadri per due persone e di 20 metri quadri per una persona. «Una bella vittoria della Lega, una promessa mantenuta» festeggia Matteo Salvini. Per il ministro delle infrastrutture, la nuova norma «riabilita finalmente tante proprietà»: si rischia di aprire al mercato selvaggio degli affitti un’ulteriore porzione di mercato immobiliare, case fino a oggi considerate invivibili. Nella neolingua salvinista, invece, questa misura è utile perché «rimette sul mercato numerosi appartamenti».
Il provvedimento sulle autorizzazioni edilizie per i casi degli immobili finiti nel mirino dei giudici per abusi a Milano è saltato. La relatrice Erica Mazzetti ha spiegato che la riformulazione degli emendamenti è arrivata di fatto fuori tempo massimo.
Gli ambientalisti milanesi esultano: «Apprendiamo con sollievo del ritiro degli emendamenti: una scelta obbligata che prende atto del fatto che un intervento legislativo avrebbe creato un pericoloso conflitto tra magistratura e parlamento, con scarse possibilità di vedere il secondo vittorioso», dicono i consiglieri comunali milanesi di Europa Verde Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara, in rotta con il sindaco Beppe Sala.
È passato l’emendamento «sblocca opere incompiute» di Forza Italia con cui i comuni potranno utilizzare le somme derivanti dalla regolarizzazione delle difformità urbanistiche e dall’alienazione di immobili interessati da abusi, anche per completare o demolire le opere pubbliche incompiute.
Della Lega è l’emendamento sulla doppia conformità edilizia, per cui si potranno superare non solo per le difformità parziali, come scritto nel provvedimento, ma anche quelle sostanziali. La procedura semplificata che supera la doppia conformità si applica anche a immobili con vincoli storici, artistici e ambientali, purché le difformità siano lievi.
Le opposizioni attaccano: «Altro che finestrella, cameretta o verandina, come dice Salvini: l’iter in commissione sta trasformando il provvedimento in un condono tombale», dice il M5S Agostino Santillo.
Il Partito democratico invece denuncia un colpo di mano sulla tutela del paesaggio: il «Salva casa» consentirebbe variazioni significative anche su immobili sottoposti a vincolo storico, artistico, architettonico, archeologico paesistico. «Non si può parlare di ‘Salva casa’, ma di un ‘decreto sfascia-regole’ – chiosa da Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli – È una sanatoria ‘liberi tutti’ e un doppio regalo ai costruttori». In effetti, da Confedilizia paiono entusiasti: «Il decreto Salva casa, come modificato dalla commissione ambiente, conferma il positivo impianto di semplificazione del provvedimento».
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