Il delitto Vassallo, arrestati i presunti mandanti. Due sono carabinieri
Giustizia A 14 anni dall'esecuzione del sindaco di Pollica. L’accusa è omicidio aggravata dalla premeditazione e dalle finalità mafiose
Giustizia A 14 anni dall'esecuzione del sindaco di Pollica. L’accusa è omicidio aggravata dalla premeditazione e dalle finalità mafiose
Quattordici anni e due mesi dopo l’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, la gip Annamaria Ferraiolo, su richiesta della procura di Salerno coordinata da Giuseppe Borrelli, ha disposto la custodia cautelare in carcere per i 4 presunti mandanti dell’assassinio. Sono Fabio Cagnazzo, ufficiale dei carabinieri per molti anni in servizio a castello di Cisterna e poi comandante provinciale a Frosinone; Lazzaro Cioffi, all’epoca dell’omicidio anch’egli carabiniere, successivamente arrestato e condannato nell’ambito di una inchiesta sullo spaccio di stupefacenti nel Parco Verde di Caivano; Giuseppe Cipriano, titolare di una sala cinematografica a Scafati, in provincia di Salerno; Romolo Ridosso, che sarebbe vicino a un clan camorristico di Scafati. Per tutti l’accusa è di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalle finalità mafiose.
Cagnazzo è ritenuto responsabile anche del depistaggio: avrebbe indirizzato le indagini verso Bruno Humberto Damiani, che si sarebbe poi rivelato estraneo all’omicidio. Vassallo fu ucciso, secondo gli inquirenti, per evitare che denunciasse i protagonisti del narcotraffico che aveva scoperto nel suo comune. Scrive la gip: «Dal 20 agosto 2010 il sindaco aveva organizzato, con il contributo di agenti della polizia locale di sua fiducia, un vero e proprio pattugliamento della zona del porto di Acciaroli, alla ricerca di natanti che aveva appreso trasportare lo stupefacente destinato alla vendita al dettaglio».
Era preoccupato per la sua incolumità personale, ricostruisce ancora l’ordinanza, ed era fermamente deciso a denunciare, «al punto da avere già preso contatti con il dottore Alfredo Greco (un magistrato, ndr) che lo metteva in contatto con il comandante dei carabinieri della stazione di Agropoli, capitano Annichiarico». Rileva il gip: «L’omicidio avveniva solo poche ore prima del momento in cui il sindaco Vassallo avrebbe riferito quanto da lui scoperto in merito al traffico di stupefacenti ad Acciaroli». Un mese dopo, a ottobre 2010, Giuseppina Vassallo (la figlia di Angelo) e il suo fidanzato Domenico Avallone avevano già reso agli inquirenti le prime informazioni sulle confidenze che aveva fatto loro Pierluca Cillo, un immobiliarista di Agropoli vicino al sindaco, in merito alla scoperta di un grosso traffico di stupefacenti nel quale erano coinvolti Palladino e il carabiniere Cagnazzo. Cillo aveva detto loro che il sindaco aveva scoperto che il tenente colonnello Cagnazzo custodiva stupefacenti presso un capannone ubicato su un terreno dei fratelli Palladino nei pressi della Torre Caleo.
Salvatore e Romolo Ridosso, pregiudicati di Scafati privi di collegamenti con Pierluca Cillo, hanno ribadito quella ricostruzione dello scenario nel quale sarebbe maturato il delitto. Rileva la gip: «Nell’interrogatorio dell’otto giugno 2022 Romolo Ridosso ammetteva definitivamente lo spostamento su Acciaroli delle attività del gruppo Maurelli nell’estate 2010, coinvolgendo per la prima volta il carabiniere Cioffi. Riferiva che Giovanni Cafiero, Raffaele Maurelli, Giuseppe Cipriano, Raffaele Imperiale e Lazzaro Cioffi erano coinvolti in un traffico di sostanze stupefacenti riferibili al clan Cesarano». Lo sbarco della droga ad Acciaroli, secondo la testimonianza di Ridosso, avveniva tramite barche veloci o motoscafi. Durante l’ultimo viaggio, Cipriano gli aveva manifestato chiaramente «l’intenzione di uccidere Angelo Vassallo il quale, dopo avere scoperto il traffico di droga, gli aveva intimato di allontanarsi da Acciaroli, pretendendo anche la restituzione di alcuni locali». Dario e Massimo Vassallo, presidente e vice presidente della Fondazione Angelo Vassallo nonché fratelli del sindaco ucciso, ieri hanno commentato: «Siamo solo alle battute iniziali di una tragedia per la quale chiediamo giustizia piena. Tra i 4 arrestati ci sono anche due carabinieri, a conferma della pista che la Fondazione ha perseguito dal 2011».
Chiedono al ministro dell’Interno «di disporre un’ispezione urgente presso il comune di Pollica». Antonio Vassallo, il figlio del sindaco, ha aggiunto: «Erano nomi che conoscevamo, perché erano oggetto di indagini. Nelle nostre dichiarazioni venivano spesso poste domande su queste persone che sono state arrestate».
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