«Il cotone ti aspetta», pioggia di sms contro i neri
Derrick Johnson – Ap
Internazionale

«Il cotone ti aspetta», pioggia di sms contro i neri

Il caso Messaggi anonimi inviati via TextNow in tutto il paese. L’Fbi indaga: fatevi avanti e denunciate
Pubblicato un giorno faEdizione del 9 novembre 2024
Giovanna BrancaINVIATA A NEW YORK

“Saluti Jamie, sei stata selezionata per raccogliere cotone alla piantagione più vicina. Fatti trovare pronta alle 3 pm con i tuoi averi. I nostri dirigenti schiavisti sono pronti a venirti a prendere con un furgone marrone. Sii preparata a venire perquisita una volta che arrivi alla piantagione”.

Sono le parole scioccanti che si leggono in uno delle migliaia di messaggi anonimi – plantation texts, con la definizione data da The New Republic – ricevuti da cittadini afroamericani dal giorno dopo le elezioni del 5 novembre. Molti sono studenti universitari, alcuni anche più grandi, e tantissimi più giovani, persino studenti delle medie. L’ondata di messaggi ha colpito in tutto il Paese, da New York alla California passando per l’Ohio, Washington Dc (dove molti messaggi sono stati ricevuti da studenti dell’università tradizionalmente nera Howard, l’ateneo di Kamala Harris), North Carolina, Pennsylvania, Virginia, Alabama, Florida e molti altri, secondo il tracciamento che sta conducendo la Naacp (National Association for the Advancement of Colored People).

«La triste realtà di aver eletto un presidente che storicamente ha abbracciato, e a volte incoraggiato, l’odio, sta prendendo forma davanti ai nostri occhi», si legge in un comunicato del presidente della Naacp Derrick Johnson. «Questi messaggi rappresentano un’allarmante escalation di una retorica vile e ripugnante da parte di gruppi razzisti in tutto il Paese, che ora si sentono incoraggiati a diffondere odio e a soffiare sul fuoco della paura che molti di noi stanno provando dopo il risultato delle elezioni».

Tutti i messaggi seguono più o meno lo stesso canovaccio di cui sopra, altri fanno esplicita menzione di Donald Trump e impiegano un linguaggio ancora più disgustoso: “Buongiorno razza ne**a”, “come sai Donald Trump ha vinto le elezioni”, e poi di nuovo riferimenti alla piantagione e a “frustate”. Molti sms si rivolgono al destinatario con il suo nome, a volte l’iniziale del cognome, e nonostante le differenze gli sms fanno chiaramente parte di una operazione coerente e organizzata. Da chi e come è ancora ignoto, ma l’Fbi investiga in coordinamento con il dipartimento di giustizia, e ha invitato chi riceve questi messaggi a farsi avanti e mettersi in contatto con l’agenzia. Simili inviti sono arrivati anche dalle autorità locali: fra i tanti, l’ufficio della procura generale in Virginia ha chiesto a «coloro che si ritengono in pericolo» di contattare le forze dell’ordine.

L’unico elemento che finora è stato chiarito è che molti di questi sms sono stati inviati attraverso TextNow, un servizio online che consente di mandare messaggi anonimi e intracciabili. Con un comunicato rilasciato alla Nbc, la compagnia ha detto di essere al corrente di ciò che sta succedendo, e di essere impegnata a chiudere tutti gli account coinvolti. «Non tolleriamo né condoniamo l’uso dei nostri servizi per mandare messaggi molesti e lavoreremo con le autorità per fare in modo che questi individui non possano farlo ancora in futuro».

La procuratrice generale di New York, Letitia James, ha definito i messaggi «disgustosi e inaccettabili», e ha riferito che nello stato sono stati ricevuto da ragazze e ragazzi perfino 14enni. «Forte condanna per questi messaggi d’odio» anche dalla Casa bianca. Il team di Trump intanto respinge ogni accusa che abbiano a che fare in qualche modo con l’elezione del futuro presidente. E intanto è stato sollevato il dubbio che possa trattarsi di un’operazione straniera, come era stato – anche se ancora non è stato provato – per gli allarmi bomba il giorno delle elezioni.

«Molte delle persone che ho intervistato sono scoppiate a piangere», racconta una giornalista di Msnbc. Una di loro si dice convinta che sia un tentativo di «terrorizzare la popolazione nera». «Sono sopraffatta – ha aggiunto – dall’ansia e la paura».

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