Gli Usa verso un ritorno all’era dell’oro liquido
Stati uniti Trump continua a minimizzare la gravità della crisi climatica e si prepara ad intensificare l'estrazione di combustibili fossili. Nel frattempo una delegazione di governatori "ribelli" sarà comunque presente a Baku per la Cop29
Stati uniti Trump continua a minimizzare la gravità della crisi climatica e si prepara ad intensificare l'estrazione di combustibili fossili. Nel frattempo una delegazione di governatori "ribelli" sarà comunque presente a Baku per la Cop29
«Una delle più grandi truffe di tutti i tempi»: queste le parole usate dal neo (ri)eletto presidente degli Stati uniti Donald Trump per definire il riscaldamento globale. Durante tutta la sua campagna elettorale Trump ha continuato a minimizzare la gravità del cambiamento climatico, mettendo in dubbio il consenso scientifico secondo cui la Terra si sta riscaldando principalmente a causa delle emissioni causate dall’uomo. Ha promesso di ritirare nuovamente gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi, così come fece non appena mise piede alla Casa bianca per la prima volta, e si è impegnato ad abrogare l’Inflation Reduction Act di Biden, che stanzia centinaia di miliardi di dollari per rendere più verde l’economia.
Anche l’industria del petrolio e del gas trarrà profitto dai 75 milioni di dollari investiti per sostenere la candidatura di Trump. L’allentamento delle normative sul settore è stata una delle poche posizioni politiche chiare da lui sostenute durante la campagna elettorale. Nel suo discorso di mercoledì mattina si è vantato delle vaste riserve di petrolio e gas naturale del Paese: «Abbiamo più oro liquido di qualsiasi altro paese al mondo. Più dell’Arabia Saudita. Più della Russia». Tra l’altro, anche sotto l’amministrazione Biden l’estrazione continuava a crescere: secondo le statistiche energetiche internazionali, gli Stati uniti hanno prodotto più petrolio greggio di qualsiasi altra nazione negli ultimi sei anni consecutivi.
Senza dimenticare quanto fatto nei primi quattro anni di presidenza: la sua amministrazione ha dato il via libera a trivelle, scarichi nei fiumi, pesticidi tossici, oleodotti e a ogni altra fonte di emissione di gas climalteranti, smantellando sistematicamente i limiti fissati da Obama. Emblematica (poche settimane prima di lasciar posto a Biden) l’approvazione alla vendita di licenze di trivellazione per gas e petrolio nell’Arctic National Wildlife Refuge dell’Alaska, rifugio che ospitava orsi polari e altre specie protette.
Tutto questo quando la stessa Nasa ha già accertato che questa è stata l’estate più calda che gli esseri umani abbiano mai documentato. Così come Copernicus, il servizio meteo della Ue, che da pochi giorni ha ufficializzato che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato, e la temperatura media globale sarà per la prima volta più di 1,5 gradi sopra i livelli pre-industriali. Probabilmente più di 1,55 gradi (sforando il limite fissato proprio dagli accordi di Parigi).
Se gli Stati uniti non si impegneranno a ridurre le proprie emissioni, le speranze di mantenere reali determinati obbiettivi climatici andranno certamente a spegnersi. Ricordiamo che gli Usa, insieme a Cina e all’Ue a 27 paesi, sono i maggiori inquinatori storici del mondo.
Nel frattempo, gli stati e le città degli Usa stanno pianificando di colmare il vuoto lasciato in occasione del prossimo vertice sul clima, per incoraggiare gli altri paesi a continuare a impegnarsi per raggiungere gli obiettivi climatici di Parigi. Nel 2017 dai governatori di Washington, New York e California è nata la Us Climate Alliance: una coalizione bipartisan di governatori che promuove azioni per il clima ad alto impatto per garantire un futuro a zero emissioni nette. L’Alleanza comprende ora i governatori di 24 stati e territori, che rappresentano circa il 55% della popolazione degli Stati uniti e il 60% dell’economia del Paese. Pochi giorni fa è arrivato l’annuncio che il governatore di Washington Jay Inslee, membro fondatore dell’Alleanza, guiderà una delegazione alla Cop29 della prossima settimana insieme ad altri alti funzionari per il clima provenienti da California, Maryland e New Mexico: «La Us Climate Alliance e i suoi membri sono stati creati per svolgere un ruolo guida in momenti come questo, ed è esattamente ciò che faremo la prossima settimana alla Cop29».
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