Il caro Peter
Illustrazione di Manfredi Ciminale
Alias

Il caro Peter

Total Blocco/5 Anche quando la bella favola è finita si può sempre trovare una via d’uscita. Un paio di birrette?
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 6 agosto 2022

Sto guardando la tv quando qualcuno vola dentro la mia stanza dalla finestra facendomi prendere un infarto.
– Wendy! –
Un Peter Pan trentenne e appesantito plana sul mio balcone con un entusiasmo invidiabile per una persona di quell’età. Io prendo la racchetta elettrica per uccidere le zanzare e comincio a colpire l’aria per spaventarlo e farlo volare via.
– Wendy sono io, Peter Pan! –
Credo che non abbiano ancora sparato l’insetticida nel quartiere e quindi mi arrendo a questa visita indesiderata.
– Non sono Wendy. – Rispondo anche se indosso una vestaglia celeste.
– Perché menti? Tu sei la mia Wendy. –
– Ti sto dicendo di no. Non sono Wendy. –
Peter Pan passa da uno stato di eccitazione totale a uno di tristezza cosmica in un battito di ciglia e rimane alla mia finestra non sapendo più se entrare o meno.
– Dai entra. – Gli dico sapendo che si è perso di brutto.
Non me lo ricordavo così in carne: la calzamaglia verde gli sta un po’
piccola e riesco ad intravedere l’ombelico. Si butta sul divano con me e vediamo delle pubblicità su dei gelati invitanti.
– Ma quindi veramente tu non sei Wendy? – Mi chiede dopo alcuni secondi con la voce strozzata.
– Ancora con questa Wendy? No, non sono io. Ti sei perso. Qui al massimo puoi trovare una Jessica o una Chanel se ti dice bene. –
– E Wendy? –
– Niente Wendy. Zero. Nada. Io capisco che non vuoi crescere però questa Wendy te la devi dimenticare. Adesso avrà più di cent’anni e se è ancora viva e la fai volare insieme a te, le viene un infarto. Lo capisci questo? Sei sicuro di prenderti questa responsabilità? –
– Io la troverò. –
– Ok, ok fai come ti pare, però intanto rimani qui che riprendi fiato.
Non sei più giovane come una volta. –
– Io sono giovane! E non crescerò mai! – Dice agitandosi troppo.
– Sì, ma calmati, ti fa male al cuore. Ma ti sei mai misurato la pressione? –
– Cos’è la pressione? –
– Ottimo… –
Comincia a raccontare le sue avventure sull’Isola che non c’è, ma si mette davanti alla tv mentre io sto vedendo una sfida a chi mangia più angurie.
– Senti ma dato che voli non è che andresti a prendere due birre.
Calcola che il supermercato è qui sotto. –
– Può andare Trilli. – Arriva la fatina in palese ritardo tutta sfatta e masticata dalla lunga notte. Peter Pan ci parla, quella si infuria,
ma poi vola via.
– Fa sempre così. È gelosa di te. –
– Di me? E perché? –
– Perché sei Wendy. –
– Oh ti fissi. –
– Vieni con me, potresti vivere mille avventure! –
– No grazie. –
– Potremo arrivare lì volando! –
– Non mi fido. E se poi la magia della fatina non funziona? Lo dici tu ai miei genitori che mi sono spiaccicato a terra da dieci piani perché
volevo andare su un’isola con un tizio obeso in calzamaglia? –
– Che significa obeso? –
– Significa che ormai sei grasso, vecchio e non riesci più a volare come un tempo. –
– Non è vero, io non sono vecchio! Non sono vecchio! –
Sembra di dialogare con mio cugino di sei anni.
Intanto torna la fatina tutta sudata portando due birre con estrema fatica.
– Grazie. – Dico, ma lei mi guarda malissimo.
Beviamo, lui si ubriaca subito e non la finisce più di raccontare storie.
– Ma sono tutte vere? –
– Al 60%. – Mi risponde sincero.
– Ma non è meglio se ti trovi un lavoro come tutti gli altri? –
– Un lavoro? –
– Sì, dove non c’è il rischio di venire uccisi. Vai a lavoro ogni giorno, rimani lì per otto, nove ore e poi torni a casa. Così per tutta la vita. –
– È non è meglio venire uccisi? –
Ci penso su. Forse ha ragione lui.
– Vieni con me. –
Ci penso su. Forse non è così male la vita da Wendy.
– Va bene, dai andiamo. Dove si trovava l’Isola che non c’è? Devo girare alla seconda stella, giusto? Ma era prima o dopo il semaforo? –
– L’Isola che non c’è? No, quella ormai è roba vecchia. Adesso vivo alle isole Cayman. C’è mio «zio» Hook che ci può ospitare. Ormai è
vecchio, non ci capisce più nulla. Abbiamo la sua pensione e possiamo vivere a casa sua. –
– Ah, ok. E come ci arriviamo? –
– Volando! –
– Volando? –
– Sì, ci sono un sacco di sconti questo periodo. –
– Controllo. –
– Pensa a qualcosa di molto bello mentre cerchi. – Mi dice mentre Trilli butta della polvere di fata sul cellulare.
Penso alla pensione, alla stanza gratis e trovo un biglietto a soli 369€.
– Sei un portento Wendy! – Dice vedendomi spiccare il volo.
Quando hai la gioia nel cuor
Tu ti senti sollevar
E se il mondo coi suoi guai
Alle spalle lascerai
Le nubi puoi guardar
Puoi volar
Puoi volar
Puoi volar
Puoi volar
Puoi volar

*Ultima puntata della serie. Gli altri racconti della serie Total Blocco (questo è il quinto):

https://ilmanifesto.it/faccia-a-faccia

https://ilmanifesto.it/ciao-sono-sugo

https://ilmanifesto.it/il-sorpasso

https://ilmanifesto.it/bella-festa

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