Bella festa
Aahahahaha grande! Ma ti ricordi invece quando sei venuto a casa mia e sei caduto dalla sedia, ti giuro non me lo scorderò mai, madonna quanto ho riso! – Dico sbellicandomi.
– Guarda che ci siamo conosciuti adesso… –
– Ah, ok. – E se ne va.
Ci sono, ma non ci sono.
Quando penso di esserci ormai è troppo tardi e sono già in ritardo su ciò che sta succedendo.
– Facciamo un applauso alla festeggiata! –
Applaudiamo, ma metà di noi non sa di chi sia la festa.
Mi aggrego in un gruppo chiuso a cerchio, già formato e quando ridono, rido; quando parlano male di qualcuno, lo faccio anche io e quando se ne vanno, io rimango lì da solo.
Provo a parlare con una ragazza a caso, ma dopo pochissimo me ne vado lasciando lì il mio corpo spento. Lei cerca di farmi tornare, ma non trova il tasto e quindi se ne va.
Basta, me ne vado in bagno, almeno perdo un po’ di tempo. Ma dov’è? Lo
chiedo a uno che sta vicino al tavolo del buffet, lui me lo indica e io vado dalla parte opposta. Entro nello stanzino e dentro non c’è nessun lavandino e nessuna tazza, ma solo un tizio seduto ad una scrivania con troppi fogli davanti.
– Ah eccoti. Allora facciamo presto che poi ho un impegno urgente.
Prego. – Mi dice di accomodarmi davanti alla scrivania e io lo faccio.
– Quindi volevi fare un resoconto, giusto? –
– Cioè? –
– Dico volevi tirare un po’ le somme, no? –
– Eh sì, ho bevuto un sacco… –
– Perfetto. Allora vediamo subito. Qui dice che non hai una ragazza. –
– Una ragazza? Adesso? No. Cioè…c’è questa ragazza che frequento, ma
non la definirei «la mia ragazza». –
– Non è una cosa seria quindi? –
– Non lo so. È proprio questo il punto. Non mi va di pensarci. –
– Dimmi quella corretta tra queste tre opzioni: 1) la amo; 2) non la amo; 3) andiamo a letto insieme, lei vorrebbe qualcosa di serio, ma io
sto facendo il vago. –
– La terza. – Decisamente.
– Ottimo. – Segna qualcosa su un foglio pieno di tabelle.
– E il lavoro? –
– Quale lavoro?
– Ahahah simpatico, sei simpatico. –
– Faccio questo lavoro part-time alle poste, ma niente di serio. –
– Anni? –
– Anni che ci lavoro? –
– No, quanti anni hai? –
– Ah, 33. –
– Mmmmm e se posso chiederti, perché adesso sei qui e non a festeggiare? –
– Io volevo andare in bagno… –
– Facciamo così, adesso esci, ti diverti un po’, balli – muove le spalle a ritmo mentre lo dice – e poi domani con più calma, torni qui e ne riparliamo. Che ne dici? –
– Mi sembra perfetto. –
Lo saluto, esco, richiedo al tizio dov’era il bagno. Sbaglio di nuovo e rientro da dove ero uscito.
– Ancora? –
– Non riesco a trovare il bagno e ho bisogno di fare un po’ di conti. –
– Adesso? –
– Già che ci siamo. –
– Se lo dici tu…allora…ta, ta, ta, tu, tu, tu…33 anni senza rapporto stabile e senza occupazione fissa, sì…sì…sì…- vedo che
fa dei calcoli su un foglio a parte. – Sì, direi che sei nella merda.
–
– Come nella merda? –
– Eh sì. Non dico la donna della tua vita, però almeno un lavoro full-time te lo potevi trovare. –
– Ma quindi? Che devo fare? –
– Quante ragazze hai avuto nella vita? –
– Due contando quella delle elementari. –
– Soddisfazioni lavorative? –
– Una volta qualcuno non mi ha sputato in faccia. –
– Soddisfazioni scolastiche/universitarie? –
– Un nove in geografia. È stato bellissimo… –
– Avrai avuto qualche mentore? –
– Nessuno. –
– Viaggi che ti hanno cambiato la vita? –
– Vale Pomezia? –
– Sport nel quale vai forte? –
Non rispondo.
– La pazzia più folle che hai fatto? –
– Una volta ho inzuppato una crostata nel latte. –
– Almeno sui social sei seguito? –
– I miei mi seguono sempre. –
– Eh…qui la situazione è tosta. Non penso che riuscirai a divertirti alla festa…o in generale… –
Mi inizio a preoccupare, ma lui no perché appena sente che nel salone è partito il trenino, si aggrega lasciandomi solo con tutti quei fogli. Voglio leggerli meglio perciò mi metto al suo posto.
Leggo che fino all’asilo ero un top di gamma ma dalle elementari in poi non ne ho azzeccata una.
– Il bagno? – Riconosco uno dei ragazzi del cerchio di prima che è entrato pensando di trovare il bagno.
– Non è qui. –
– Intanto posso chiederti un resoconto? –
Ci penso, lo guardo, guardo i fogli davanti a me con tutte le tabelle, lo riguardo.
– Certo…allora hai una ragazza? –
– Non la definirei così… –
– Dimmi quella corretta tra queste tre opzioni: 1) la amo; 2) non la amo; 3) andiamo a letto insieme, lei vorrebbe qualcosa di serio, ma io
sto facendo il vago. –
– La terza.
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Gli altri racconti della serie Total Blocco (questo è il quarto):
https://ilmanifesto.it/faccia-a-faccia
https://ilmanifesto.it/ciao-sono-sugo
https://ilmanifesto.it/il-sorpasso
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