Faccia a faccia
Ero indeciso tra quella faccia con sorriso beffardo o quell’altra con lo sguardo misterioso.
– Serve una mano? – Mi chiede il negoziante.
– Sto solo dando un’occhiata, grazie. –
– Se ti serve, io sono qui. –
Ti ho detto che non mi serve nulla, ma invece rispondo «grazie».
Il negoziante continua a fissarmi e io non mi sento più libero, perciò
vado verso il bancone per vedere quali facce abbiano lì.
Lui rimane immobile e mi taglia le guance e la fronte con il suo sguardo.
È inutile non so quale prendere. Forse dovrei scegliere quella risoluta. È anche in sconto.
– È indeciso? –
Mi ha beccato. La mia faccia è quella indecisa.
– Ho un nuovo lavoro e vorrei qualcosa che non mi faccia sembrare me. –
– Ah, allora ho qualcosa che fa giusto al caso suo. – Cerca sotto al bancone e tira fuori una faccia lucente come il sole: sguardo alto,
fiero, occhi profondi, mento pronunciato e guance di un colorito estivo.
– Guardi la differenza. – Prende uno specchio e me lo spara dritto in faccia senza neanche tirare il grilletto: la differenza è abissale.
Sembro mio nonno con vent’anni di più sulla gobba.
– Questa è arrivata ieri ed è andata subito a ruba. Sicuro l’hai già vista in giro. La stiamo vendendo così bene che il prezzo è già sceso.
Pensa che ora la facciamo a 185€. Praticamente regalata e inoltre con
l’acquisto si ha anche la manutenzione gratuita: appena vedi che gli
occhi stanno perdendo la brillantezza o che sta perdendo il colorito, ce la riporti e noi gratis te la rimettiamo a posto. –
Questo è interessante. La riporterei dopo una settimana con lo sguardo da San Bernardo.
– Come ti sembra? –
– Beh non è male…dovrei fare un colloquio e se va tutto bene potrei iniziare subito quindi conoscere i nuovi colleghi e il titolare. –
– Ah, ma allora ti serve qualcosa di più di una faccia estiva felice.
Qui servirebbe… – cerca ancora lì sotto – …questa! –
La mette sul bancone e io capisco subito che si tratta di quella giusta. Ha quella faccia da culo tipica di chi riesce a dire quello
che pensa senza pensare alle conseguenze. Che riesce a guardare il capo dritto negli occhi e dire «io domani non vengo» e lui ti
licenzia, ma comunque questa faccia rimarrebbe con il sorriso. Non mi
serve il tuo sporco posto da impiegato con questa faccia. Lui chiamerebbe le guardie e loro te la stropiccerebbero tutta…ma comunque rimarrebbe la garanzia.
– Questa merita, vero? –
Non devo farmi vedere troppo interessato o alzerebbe subito il prezzo.
– La voglio subito. Ora. Non la vendere a quello che è appena entrato.
Questa è l’ultima vero? La voglio io, c’ero prima io, sono disposto a
pagare il doppio, anzi no il triplo. C’ERO PRIMA IO! –
L’ho gestita davvero bene.
– Ma certo, ma certo, non ti preoccupare. Di questi tempi è fondamentale dare l’immagine di non aver paura di niente. Solo chi ha
le palle di perdere tutto, può arrivare ad ottenere tutto. Di questa abbiamo anche la maglietta. –
È vero. C’è proprio una maglietta con quella frase stampata sopra. E adesso che mi sono fatto vedere disinteressato devo fare la domanda delle domande.
– Il PREzzo? – Avrei dovuto pronunciarla in maniera disinvolta come se mi interessasse di sfuggita, ma purtroppo mi è uscita uno stridulo iniziale e tutta la mia strategia è naufragata appena salpati.
– Eh questa purtroppo ha un suo costo. Le materie prime, il certificato di qualità, il controllo poro per poro, calcola che questa
mi arriva direttamente da New York. Me le faccio spedire una ventina all’inizio dell’anno e poi le vendo piano piano. –
Però mica me lo sta dicendo quanto costa.
– Ti posso fare un prezzo da amico, dato che ti serve proprio… –
Sono fregato.
– …facciamo 750€ dai…e ci sto pure rimettendo. –
Il tempo si ferma. Le persone che sono entrate sembrano congelarsi e io sento solo il battito del mio cuore che si sta quasi fermando.
750.
Settecentocinquanta.
7 e 50.
7,50???
No, no ha proprio detto 750.
– Io ho 200 €. –
Ma non dire quanti soldi hai no?! È la base della contrattazione!
– Mi dispiace, non ci siamo. Questa è proprio di un altro livello. Con questa ti assumono e dopo due mesi massimo ti hanno già promosso. Praticamente si ripaga da sola. –
Ce la posso fare? Mi mancano 550€…
Non ce la posso fare.
Ma andrei sul sicuro. Con questa risolverei almeno il 120% dei miei problemi.
– Scusi, ma dovrebbe decidersi in fretta perché dovrei servire anche gli altri clienti. –
Ah sì, adesso mi dai del lei. Eh certo!
– Non c’è una possibilità di pagare in tre tranche? –
– Ti sembra una faccia che pagherebbe qualcosa a rate? –
– No. Ma io sì. –
– E allora non fa per te. Lascia stare. –
Il suo sguardo di sufficienza mi colpisce nel costato spezzandomi il respiro.
Forse c’è un modo…
– Ok, ok la prendo. 750€ giusto? –
– Giusto. –
– Pago con la carta. –
– Perfetto. –
L’ho comprata! L’ho fatto davvero! Ora la mia vita cambierà, ne sono sicuro!
Passeggio saltellando come Heidi mentre le caprette mi fanno ciao e mi
sorridono i monti.
Poi mi arriva un messaggio. È mia madre. Dice «che cosa hai comprato con la mia carta???»
E torno triste laggiù in città.
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