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Il campo largo si ritrova contro l’autonomia

Il campo largo si ritrova contro l’autonomiaElly Schlein – Ansa

Controcampo All'incontro del comitato referendario c'è Schlein, ma non Conte. Avs e M5S: «Chiarimento dopo le regionali»

Pubblicato circa 2 ore faEdizione del 6 ottobre 2024

All’assemblea nazionale del comitato referendario contro l’Autonomia differenziata i sindacati, giustamente, mettono le mani avanti: non è questa la sede per fare la diagnosi quotidiana dello stato del campo largo. «Le beghe stanno fuori da questo tema importantissimo», dice ad esempio Ivana Veronese, segretaria confederale Uil e vicepresidente del comitato. Ma quando viene interpellata sui tempi brevi di preavviso che non avrebbero consentito la partecipazione di Giuseppe Conte risponde: «La convocazione è di quindici giorni fa, ma ciascuno ha i suoi impegni».

Il segretario confederale della Cgil Christian Ferrari ribadisce: «Questa non è una battaglia di parte, non è una battaglia di schieramento ma una grande battaglia generale che vuole parlare a tutto il paese. Abbiamo raccolto firme trasversali, sia geograficamente sia politicamente. Noi parliamo a tutti gli elettori, compresi quelli di centrodestra, sappiamo che anche in quell’area politico-culturale c’è grande preoccupazione su questo progetto. Parliamo anche ad esponenti politici e amministratori del centrodestra».

C’è, invece, Elly Schlein. La quale avverte: «È di una gravità assoluta che il comitato che lavora all’individuazione dei Lep stia lavorando a considerare gli indicatori sociodemografici, che vuol dire esattamente fotografare le diseguaglianze esistenti e cristallizzarle per sempre. Vuol dire prendere atto già oggi che l’accesso alla salute, al trasporto pubblico, alla scuola è diverso e che lo vogliono mantener diverso, al contrario di quello che dice la nostra Costituzione». Poi riprende le polemiche sull’elezione del membro della Consulta che rimbalzano dalle chat dei parlamentari di Fratelli d’Italia alle pagine dei giornali: «Non accetteremo alcun tipo di blitz sull’elezione dei giudici della Corte costituzionale – scandisce la segretaria del Partito democratico – È gravissimo anche solo averlo appreso dalla stampa. Questa concezione proprietaria delle massime istituzioni della Repubblica deve finire qui, e vederci tutti mobilitati a difesa delle garanzie democratiche». Proprio la Corte costituzionale inizierà a esaminare i ricorsi di Puglia e Toscana sull’autonomia il 12 novembre. Nel frattempo, Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra battono un cenno unitario e dicono di star lavorando a una mozione comune.

Dalla quale sarebbero fuori i renziani, ieri rappresentati all’assemblea da Maria Elena Boschi. La quale reitera ineffabile il copione ecumenico delle ultime settimane. «Se siamo uniti possiamo raggiungere il quorum e se il referendum per bloccare l’autonomia differenziata va bene mandiamo a casa il governo – ha detto la deputata di Italia viva – Se siamo divisi facciamo un regalo a Meloni e Salvini».

Per il M5S è presente la senatrice Alessandra Maiorino. Che a margine si intrattiene a discutere delle questioni di coalizione. «Non mi sembra una novità che il Movimento 5 Stelle abbia detto ‘Renzi no’, e non è una questione di antipatia o di simpatia del personaggio. Semplicemente il personaggio è inaffidabile, rappresenta un mondo incompatibile con il nostro». Poi un messaggio a Schlein: «Noi crediamo che una derenzizzazione faccia bene al Partito democratico». Per Avs, Angelo Bonelli ribadisce l’alleanza in Liguria, Umbria ed Emilia Romagna: «Siamo per confermare quella intesa programmatica – dice – Ma ho dei seri dubbi che il simbolo di Italia Viva ci sarà». Avs e M5S mostrano di agire in sintonia nel chiedere al Pd «un chiarimento». Perché, dice ancora Bonelli, «è che il governo del paese passa per programmi credibili e persone credibili». Maiorino acconsente: «Siamo lieti che anche Bonelli faccia la nostra stessa richiesta». Schlein è avvisata.

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