Il Cairo consegna nuovi elementi. Roma: «Ecco gli agenti coinvolti»
Giulio Regeni Vertice in Egitto tra procure: Sadeq fornisce nuovi documenti, Pignatone insiste sui nove agenti della sicurezza considerati responsabili
Giulio Regeni Vertice in Egitto tra procure: Sadeq fornisce nuovi documenti, Pignatone insiste sui nove agenti della sicurezza considerati responsabili
Come previsto, ieri il team investigativo della procura di Roma è volato al Cairo per un vertice con la procura generale egiziana sul caso Regeni.
Nel pomeriggio una nota congiunta ha riportato della consegna da parte del «team investigativo egiziano di verbali e documenti concernenti nuovi elementi probatori». Il procuratore Pignatone, il pm Colaiocco e il procuratore egiziano Sadeq, si aggiunge, «hanno proceduto ad una approfondita disamina dei nuovi elementi che i due uffici si sono scambiati. Vi è stato, inoltre, un aggiornamento sullo stato di avanzamento dei lavori della società incaricata del recupero dei video della metropolitana del Cairo».
La procura di Roma ne ha approfittato per «un’articolata e attenta ricostruzione dei fatti, sulla base degli atti fin qui consegnati dall’Egitto». La cui attività, aggiungiamo noi, è stata segnata da palesi depistaggi istituzionali mai pubblicamente chiariti. Secondo L’Espresso Pignatone avrebbe fatto esplicitamente i nomi dei nove agenti della sicurezza ritenuti coinvolti e di cui è stato chiesto invano l’interrogatorio.
Da parte sua, Sadeq ha confermato il proseguimento delle indagini. Non è stato, però, specificato quali elementi in più siano stati forniti al team italiano (che pochi giorni fa diceva di temere che gli atti processuali consegnati alla famiglia Regeni siano identici a quelli già in mano alla procura). Purtroppo è difficile immaginare che dentro ci sia la pistola fumante.
Eppure la politica non interviene. Ma celebra la ripresa dei rapporti (mai realmente congelati) e, da ultimo, il via all’estrazione da parte di Eni del gas dell’enorme bacino sottomarino egiziano di Zohr: l’ad De Scalzi ha tenuto a «ringraziare le autorità egiziane e tutti i partner per il prezioso contributo». Ieri Agenzia Nova riportava di una prossima visita del presidente al-Sisi al giacimento, entro gennaio, per l’inaugurazione ufficiale.
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