Il 30 settembre mobilitazione nazionale per Khaled El Qaisi
Israele/Territori occupati Lo scopo principale è quello di spingere la Rai e le altre tv a seguire il caso dello studente italo-palestinese detenuto in Israele. Anche Patrick Zaki sostiene Khaled
Israele/Territori occupati Lo scopo principale è quello di spingere la Rai e le altre tv a seguire il caso dello studente italo-palestinese detenuto in Israele. Anche Patrick Zaki sostiene Khaled
Crescono e si espandono in tutta Italia le iniziative di sostegno alla scarcerazione immediata dello studente italo-palestinese Khaled El Qaisi, arrestato il 31 agosto da agenti di polizia israeliani al valico di Allenby mentre, al termine di una vacanza a Betlemme con la famiglia, si apprestava a rientrare a Roma passando per la Giordania. Il 30 settembre, alla vigilia di nuova udienza preliminare in Israele sul caso del giovane italo-palestinese, il Comitato #FreeKhaled ha organizzato una mobilitazione nazionale. Lo scopo principale, si spiega in un comunicato diffuso ieri, è quello informare l’opinione pubblica e scuotere i media, come la Rai e altre emittenti televisive, che, scrive il Comitato, si mostrano indifferenti verso la sorte di un cittadino italiano detenuto da un mese in Israele senza alcuna accusa. In anticipo sulla mobilitazione, sono previsti raduni studenteschi e di attivisti il 28 settembre a Genova.
In appoggio di Khaled è intervenuto con un tweet anche lo studente egiziano Patrick Zaki, lungamente detenuto senza accuse nelle carceri del regime di Abdel Fattah El Sisi:
"#KhaledElQaisi è stato trattenuto in terre occupate dal 31 agosto senza che fossero state mosse accuse contro di lui. Ieri, il tribunale ha esteso la sua detenzione di ulteriori 11 giorni. Richiediamo il suo immediato rilascio." pic.twitter.com/mNql4yrhzO
— Patrickzaki (@patrickzaki1) September 23, 2023
Di Khaled El Qaisi, denunciano la moglie Francesca Antinucci e la madre Lucia Marchetti, si continua a sapere ben poco. Non filtra nulla da Israele. I giudici hanno imposto il massimo riserbo sul suo arresto. Il ministro degli esteri Tajani qualche giorno fa ha detto che la Farnesina segue il caso ma è stato chiaro nell’affermare che l’Italia non interferirà mentre Israele indaga lo studente. Chi invece sta cercando di avere informazioni sulla situazione di Khaled in carcere è il deputato comunista israeliano Ofer Cassis, del partito arabo-ebraico Hadash. In una conversazione telefonica con il manifesto, Cassis ha detto di «aver presentato una richiesta alla procura e alla polizia penitenziaria per poter incontrare Khaled, in modo da accertarmi delle sue condizioni e offrirgli assistenza». Cassis ha previsto un rifiuto da parte delle autorità ma, ha aggiunto, «sono pronto a ripresentare la richiesta».
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