Il 1968 cinquant’anni più tardi alle Giornate del cinema quebecchese
Cinema Anne Emond, Simone Lavoie, Bachir Bensaddek, tutto il programma dell'edizione 2018
Cinema Anne Emond, Simone Lavoie, Bachir Bensaddek, tutto il programma dell'edizione 2018
«Amore, Arte e Rivoluzione: 50 anni dopo il 1968»: è questo il titolo della nuova edizione delle giornate del cinema quebecchese, la rassegna diretta dal regista canadese Joe Balass che si terrà il 16 e 17 marzo all’Istituto Francese di Milano, e il 22-23 sarà ospitata dall’Istituto Francese di Firenze.
Il filo rosso di questa edizione sarà dunque il ’68 nel Quebec e in Francia visto, cinquant’anni dopo, attraverso dei film che parlano del mondo di oggi – facendosi però anche testimoni dei temi che hanno animato la rivoluzione sessantottina.
«Cinquant’anni dopo – è spiegato sul programma – il cinema del Québec racconta di esperienze collettive, di appartenenza, di fratellanza, di amori, di liberazioni, di partecipazione e, con la sua poetica politica, interpreta la realtà effimera del contemporaneo in modo efficace, testimone attuale di quel movimento e di quei tempi di radicale cambiamento».
A inaugurare la rassegna il 16 marzo sarà la proiezione di Nelly di Anne Émond, biopic sulla vita di Nelly Arcan (interpretata da Mylène Mackay), autrice canadese che nel suo best seller Putain aveva raccontato, fra finzione e realtà, la sua esperienza come prostituta. Insieme a Nelly verrà proiettato anche il cortometraggio Regard del collettivo di registi Wapikoni Mobile, nato per dare una voce alle comunità indigene di tutto il mondo e che in questo film breve «cede» le telecamere ai bambini del popolo Innu nel profondo nord del Quebec, che raccontano in prima persona la loro vita quotidiana.
In programma anche il documentario Bienvenue à F.L. di Geneviève Dulude-De Celles, che segue un gruppo di adolescenti della scuola secondaria Fernand-Lefebvre di Sorel e il loro lavoro collettivo a un progetto fotografico.
E due adolescenti sono i protagonisti anche di La petite fille qui aimait trop les allumettes di Simon Lavoie, storia di formazione della giovane protagonista in un microcosmo di soli uomini ambientata in una foresta del Québec rurale.
Montréal la blanche di Bachir Bensaddek è invece la storia di due migranti algerini in Quebec, il tassista Amokrane e la sua anziana cliente Kahina, ex diva pop algerina.
Nella selezone ci sono anche altri tre cortometraggi: Les insulaires di Valérie Lessard – reinterpretazione coreografica di varie sequenze di film degli anni Sessanta – Pre-drink di Marc-Antoine Lemire – la storia di una serata passata insieme dalla giovane transessuale Alexe e l’amico Carl – e Slurpee di Charles Grenier, l’incontro fra un adolescente e una prostiuta.
Quest’anno una selezione di film delle Giornate del cinema quebecchese verrà presentata anche a Palermo, il 20 marzo.
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