La narrativa contemporanea che attinge alle «storie vere» sembra prediligere l’antico trucco di attirare sospetti su di sé: insinua nel lettore il dubbio di avere letto il falso, crea le condizioni per rendersi inaffidabile, e per farlo utilizza la strategia prettamente difensiva di negare l’evidenza, istruendo il lettore circa il fatto che gli eventi narrati non hanno consistenza fuori dalla pagina, poiché sono anch’essi figure, miti, chimere. Tra i più autorevoli interpreti della nonfiction letteraria europea, Jan Brokken si distingue anche per il suo sottrarsi a questa moda, evitando –  sia pure in una vistosa propensione per la scrittura elaborata...