Sono stati i sindaci ad aprire la parata del 2 giugno. «La fascia tricolore idealmente ci fa apparire forti ma quando accadono le tragedie ci fa sentire fragili – afferma a nome di tutti il presidente Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro, riferendosi all’alluvione in Romagna – È importante stare insieme in questa giornata che celebra i diritti e i doveri della Repubblica». Dietro, i corpi militari e le componenti civili della Repubblica. Con finale acrobatico: sei paracadutisti della Folgore si lanciano da un elicottero e atterrano con il tricolore.

Sergio Mattarella ha lascia i Fori Imperiali, come da tradizione, insieme al ministro della Difesa Guido Crosetto. Il presidente della Repubblica parla degli italiani all’estero. «Oggi lavorare all’estero, non dovrebbe più rappresentare, per nessuno, una scelta obbligata bensì una opportunità, specialmente per i giovani – sostiene – È responsabilità della Repubblica far sì che si tratti di libera scelta». Poi, la guerra in Ucraina. Mattarella ha parlato di «pace giusta» salutando le Alte cariche. «È l’unica opzione possibile – conferma Meloni – Niente che si chiama pace può essere scambiato con l’invasione».

Elly Schlein è andata a trovare la partigiana Iole Mancini, 103 anni. «Ecco chi ha fatto la nostra Repubblica – dichiara la segretaria del Pd – nel coraggio di una scelta di resistenza che ha avuto costi personali altissimi». «La dignità del lavoro, l’unità, la pace, il diritto alla salute, la tutela dell’ambiente. I valori fondamentali della Repubblica vanno protetti ogni giorno», dice invece il leader del M5S Giuseppe Conte.