Internazionale

I repubblicani si bocciano da soli: stesso pacchetto per Kiev e Tel Aviv

Il Campidoglio, sede del Congresso degli Usa, foto ApIl Campidoglio, sede del Congresso degli Usa – Ap

Nonostante abbiano la maggioranza alla Camera, i repubblicani hanno fatto saltare il disegno di legge proposto dal loro stesso partito per inviare 17,6 miliardi di dollari di aiuti militari a […]

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 8 febbraio 2024

Nonostante abbiano la maggioranza alla Camera, i repubblicani hanno fatto saltare il disegno di legge proposto dal loro stesso partito per inviare 17,6 miliardi di dollari di aiuti militari a Israele, separandoli dal pacchetto di aiuti destinato all’Ucraina e a Taiwan, come prevedeva la proposta del presidente Joe Biden, già passata al Senato come accordo bipartisan. A votare contro l’ipotesi di dividere gli aiuti sono stati 167 democratici, ai quali si sono aggiunti anche 13 repubblicani, in protesta: il disegno di legge proposto dal Gop non conteneva le compensazioni di bilancio richieste.

La proposta repubblicana alla Camera mirava a far fallire l’accordo bipartisan raggiunto dal Senato così da poter continuare a opporsi agli aiuti a Kiev, a cui la destra del partito è fortemente contraria, senza però compromettere l’appoggio ad Israele. Lunedì l’amministrazione Biden aveva minacciato formalmente il veto al disegno di legge autonomo sugli aiuti a Israele, affermando di «opporsi fermamente» alla misura, dopo aver lavorato per mesi con un gruppo bipartisan di senatori per trovare un accordo sulla legge che mira a proteggere il confine e a fornire aiuti ai due paesi alleati.

La bocciatura di ieri è stata la seconda disfatta del Gop alla Camera, avvenuta pochi minuti dopo il fallimento dell’impeachment contro il segretario per la sicurezza nazionale Alejandro Mayorkas, che, se fosse stato approvato, avrebbe portato alla rimozione forzata dal suo incarico. La messa in stato di accusa era stata chiesta sulla base delle politiche sull’immigrazione del governo, ma quattro repubblicani si sono schierati con i dem e hanno vanificato gli sforzi del Gop di mettere sotto inchiesta Mayorkas. I due articoli di impeachment accusavano il segretario di violare le leggi sull’immigrazione decise dall’allora amministrazione Trump, come l’obbligo per i migranti di aspettare in Messico l’esito dell’esame della domanda di asilo; e di aver rilasciato al Congresso dichiarazioni false riguardo il confine, contribuendo così al grosso aumento degli ingressi illegali registrati negli ultimi mesi.

Il Dipartimento per la sicurezza nazionale ha risposto affermando che «questo impeachment infondato non sarebbe mai dovuto andare avanti». I repubblicani però non mollano e promettono: riproveranno a mettere Alejandro Mayorkas sotto accusa.

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